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Resto del CArlino-Docenti sul piede di guerra "Troppe cattedre a rischio"

SCUOLAI sindacati proclamano lo stato di agitazione Docenti sul piede di guerra "Troppe cattedre a rischio" di Osvaldo Pasello Si preparano le settimane calde della scuola. Contratto s...

25/02/2005
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Il Resto del Carlino

SCUOLAI sindacati proclamano lo stato di agitazione
Docenti sul piede di guerra "Troppe cattedre a rischio"
di Osvaldo Pasello
Si preparano le settimane calde della scuola. Contratto scaduto dal 2003, assunzione dei docenti precari, salvaguardia degli organici: sono queste le principali rivendicazioni per Cgil, Cisl, Uil che hanno proclamato lo stato di agitazione del comparto scuola. Decisione analoga della Gilda degli insegnanti, mentre lo Snals viene da una forte mobilitazione sul tema delle assunzioni, anche in Polesine dove al "Paleocapa" ha incontrato, alcuni giorni fa, una rappresentanza dei 1800-2000 docenti che in provincia sono, da anni, in attesa di una cattedra. Ed è certo che la trentina di posti in ruolo attributi a Rovigo nel 2004 ha lasciato una grande delusione.
L'Unicobas, intanto, precedendo tutti, ha già proclamato lo sciopero nazionale della categoria per il 14 marzo.
"In tutto questo quadro in evoluzione spiega Teresa Bradiani, segretaria provinciale della Cgil-scuola che ci porta verso la fase più calda dell'anno scolastico, si muove anche il fronte di opposizione ai decreti di riforma della secondaria. La Cgil del Veneto nei prossimi giorni organizzerà assemblee, incontri con le istituzioni e i parlamentari sul problema che investe centinaia di migliaia di docenti e la qualità della scuola pubblica. La preoccupazione nel comparto è forte: si tratta di tradurla in mobilitazione".
Secondo stime dei confederali dei mille prof oggi in servizio a tempo indeterminato negli istituti secondari superiori polesani, con le ipotesi di riforma nella secondaria in circolo da qualche settimana sarebbero a rischio cento cattedre ai 'tecnici', 150 ai 'professionali' e una trentina ai 'licei': quasi 300 cattedre nella nostra provincia. Su questo fronte l'ultima news è che si va coordinando a Venezia la protesta dei docenti di educazione fisica: ci si batte contro la proposta, contenuta nelle bozze di decreto di riforma, di dimezzare le ore di educazione fisica alle superiori, con il rischio di tagli per 5 mila posti di lavoro in Italia, una trentina in Polesine. Secondo l'associazione di categoria dei docenti di educazione fisica questi prof risultano essere i più penalizzati dal progetto di riforma Moratti; ma i timori sono forti anche per i docenti delle materie tecniche e specialistiche, nonché per la tenuta globale del sistema e in particolare del ramo professionale, che, forse anche per effetto di questo clima, sta subendo, con qualche eccezione, una flessione negli iscritti.