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Resto del CArlino-Fuga dagli istituti tecnici e nei licei si fa la coda "E' psicosi da Riforma

SCUOLALa denuncia di Francesco Scrima, della Cisl Fuga dagli istituti tecnici e nei licei si fa la coda "E' psicosi da Riforma" di Silvia Mastrantonio ROMA "L'istituto tecnico? Quello...

27/01/2006
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Il Resto del Carlino

SCUOLALa denuncia di Francesco Scrima, della Cisl
Fuga dagli istituti tecnici e nei licei si fa la coda "E' psicosi da Riforma"
di Silvia Mastrantonio
ROMA "L'istituto tecnico? Quello professionale? No, grazie. Scelgo il liceo". E' un trend consolidato. L'anno scorso i dati del ministero dell'Istruzione non lasciavano spazio a interpretazioni. La flessione era del 7% per l'istruzione tecnica e del 6% per quella professionale. Quest'anno le cifre ufficiali ancora non ci sono ma i sindacati, che hanno il polso della situazione, non hanno dubbi. La tendenza si va consolidando. Ed è un problema grosso. Così lo vede Francesco Scrima, responsabile Cisl del settore scuola.
Ci sono dati attendibili?
"Per ora solo quelli ufficiosi. In Campania, ad esempio, la flessione nelle iscrizioni a tecnici e professionali sarebbe pari al 10%".
Che spiegazione dà?
"Spiegazioni ce ne sono due e vanno a braccetto: la valutazione della Riforma da parte delle famiglie e dell'asserita 'pari dignità' e le scelte fatte senza un orientamento, senza percorsi capaci di coinvolgere realmente le famiglie con docenti appositamente formati".
Ma perché i sindacati si preoccupano se cambia la formazione dei giovani?
"Si va depauperando un percorso di istruzione tecnica e professionale che è stato la spina dorsale del Paese; che ha fornito i quadri intermedi per le aziende; che ha accompagnato il cammino di crescita dell'Italia. Ed è un handicap in più a livello europeo. Non basta: alla lunga può provocare anche un aumento della dispersione scolastica. I ragazzi che non ce la fanno ad affrontare la formazione liceale finiscono per rinunciare e abbandonare la scuola".
Il Miur parla di recupero delle dispersioni...
"Non conosciamo la base sulla quale vengono elaborati i dati del Ministero. Non sappiamo nulla dei monitoraggi effettuati. E poi ci troviamo con i licei che hanno problemi edilizi e ricettivi e gli istituti tecnici e professionali che raccolgono sempre meno adesioni. Le conseguenze ricadranno soprattutto sulle famiglie: sempre più giovani dovranno trovare spazi universitari per garantirsi sbocchi occupazionali. Ma non tutti possono permetterselo. E se la famiglia non può reggere la spesa che succede? Questa, a mio avviso, si chiama selezione sociale e non è accettabile".
Quali soluzioni propone?
"Rivedere la riforma, ovviamente. Ma non soltanto. C'è anche da riscrivere tutto il capitolo orientamento. Ci vuole un percorso serio di formazione dei docenti e coinvolgimento delle famiglie. Solo in questo modo elimineremo i rischi. Perché la disinformazione e una sorta di psicosi sociale possono essere penalizzanti per i ragazzi, le loro famiglie e, a lungo andare, per tutta la società. Se non interverremo in modo adatto le famose passerelle garantite dalla Riforma per il passaggio da un indirizzo a un altro diventeranno percorso obbligato per moltissimi studenti".