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Resto del CArlino-Il ministero ci dia più insegnanti per le materne

Il ministero ci dia più insegnanti per le materne" BOLOGNA Trovare soluzioni per affrontare l'emergenza e insieme delineare prospettive per l'intero sistema. Questo l'obiettivo della riunione ...

12/09/2004
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Il Resto del Carlino

Il ministero ci dia più insegnanti per le materne"
BOLOGNA Trovare soluzioni per affrontare l'emergenza e insieme delineare prospettive per l'intero sistema. Questo l'obiettivo della riunione della Conferenza regionale per l'istruzione che comprende, oltre alla Regione, l'Ufficio scolastico regionale, rappresentanti delle Province, dei Comuni ed esponenti delle Autonomie scolastiche. Conferenza che ha unanimemente deciso di continuare a premere presso il Ministero affinché vengano attribuiti gli insegnanti mancanti a garanzia del diritto alla scuola d'infanzia per circa 2000 bambini della regione. A fronte, dunque, dell'attuale indisponibilità del ministero a concedere nuove sezioni di scuola materna confermata anche dall'Ufficio scolastico regionale la Conferenza ha comunque deciso di proseguire con la mobilitazione del sistema degli enti locali, con la richiesta di attribuire insegnanti aggiuntivi artendo anche dall'utilizzo dei 400 posti, a livello nazionale, che, dopo una contrattazione coi sindacati, dovrebbero essere distribuiti per far fronte agli anticipi previsti dalla legge Moratti. "Siamo un fronte comune a livello istituzionale - ha detto l'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico (foto) che continuerà a mobilitarsi, nei confronti del Ministero, per ottenere le risorse adeguate, in accordo con i comitati dei genitori e le organizzazioni sindacali. Come Regione faremo la nostra parte per attribuire con criteri chiari e trasparenti l'eventuale personale aggiuntivo che verrà assegnato a livello regionale". La Conferenza ha rilevato inoltre che la nascita e lo sviluppo del sistema delle scuole d'infanzia è storicamente frutto dell'impegno politico e finanziario degli enti locali, tanto che, ancora oggi, lo Stato concorre solo per il 45% al suo finanziamento in regione, contro il 55% medio nel resto del paese. Proprio per questo ingente impegno, i Comuni non riescono ulteriormente a far fronte, se non con soluzioni palliative e del tutto non risolutive, alla richiesta delle famiglie. Tutto ciò a fronte, in particolare, dei tagli operati alla finanza locale dal governo. I dati forniti dall'Ufficio scolastico regionale rispetto alle richieste di nuove sezioni per la scuola d'infanzia sono 76, di cui 2 antimeridiane (cioè senza il proseguimento dell'attività scolastica al pomeriggio): 25 a Bologna, 4 a Ferrara, 4 a Forlì-Cesena, 19 a Modena, 2 a Parma, 8 a Piacenza, 3 a Ravenna, 4 a Reggio Emilia, 7 a Rimini. Ma le richieste delle famiglie riguardano anche i completamenti di sezioni che, lo scorso anno scolastico, avevano l'attività didattica solo al mattino. Tali sezioni sono 46: 17 a Bologna, 1 a Ferrara, 9 a Forlì-Cesena, 2 a Modena, 6 a Parma, 3 a Piacenza, 1 a Ravenna, 3 a Reggio Emilia, 4 a Rimini. Ma l'emergenza non riguarda solo la scuola d'infanzia. "È assolutamente inaccettabile ha proseguito l'assessore Bastico che a fronte di 8159 ragazzi in più nelle scuole della regione rispetto allo scorso anno scolastico, non vi sia stato alcun incremento di personale proporzionato alle nuove necessità. Non concordiamo e l'abbiamo ripetuto in varie occasioni col criterio di distribuzione del personale che viene applicato dal ministero e che ignora completamente la realtà dei fatti: cioè il numero dei ragazzi iscritti a scuola. Gli enti locali sono disposti a fare la loro parte, anche trovando forme di accordo col Ministero.