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Resto del Carlino/Imola: «Dei fondi alle scuole nessuno sa nulla»

FONDI per ripianare i debiti dello Stato verso le scuole? Non ne sappiamo nulla, ma ormai siamo abituati a una politica degli annunci». A parlare è l’assessore alla Scuola Marco Raccagna che ha mal digerito la visita imolese di due giorni fa del deputato Pdl Fabio Garagnani.

15/03/2010
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Il Resto del Carlino

FONDI per ripianare i debiti dello Stato verso le scuole? Non ne sappiamo nulla, ma ormai siamo abituati a una politica degli annunci». A parlare è l’assessore alla Scuola Marco Raccagna che ha mal digerito la visita imolese di due giorni fa del deputato Pdl Fabio Garagnani.
Una visita in cui il parlamentare e responsabile nazionale della scuola per il Pdl ha annunciato (accanto a lui il candidato alle regionali Marcello Bignami) l’arrivo di 31 milioni di euro per ‘saldare’ i crediti vantati dalle scuole della regione con Roma. Altri 20 invece dovrebbero arrivare ad aprile.
SI TRATTA di soldi che bene o male tutte le scuole in regione hanno anticipato per pagare alcuni servizi di mantenzione, come le pulizie. Ma, come ha precisato Garagnani, si tratta di quote in più rispetto al budget annuale fissato. Tant’è ma dal 2006 al 2009 solo nel circondario il debito dello Stato è salito a quota un milione e mezzo di euro, 22 in tutto il Bolognese. «Il comportamento di Garagnani la dice lunga sul rispetto che il Governo ha delle istituzioni locali — attacca Raccagna —. Nessuno qui o in Regione è al corrente di questi sodi che sarebbero in arrivo». Per l’assessore Raccagna si tratta quindi «dell’ennesimo annuncio politico del centrodestra, mentre nella realtà l’accoppiata Tremonti-Gelmini è da due anni imepgnata a distruggere la scuola pubblica».
RACCAGNA rispedisce poi al mittente le critiche mosse alla nuova convenzione con le sette scuole paritarie cittadine. Un testo che prevede una diminuzione dei finanziamenti comunali agli istituti e l’inserimento di alcuni standard qualitativi, come il cibo biologico a mensa o a chilometro zero. «Imola ha una convenzione che garantisce alle scuole dell’infanzia paritarie i contributi più alti in Regione e tra i più alti in Italia — spiega—. Basta chiederlo ai gestori privati. Inoltre una nostra particolarità è che nella fascia d’età 3-6 anni ci sono scuole statali, comunali e private che si sono suddivise ciascuna per un terzo l’utenza. I privati non hanno alcun ruolo marginale tanto che da 15 anni questo rapporto positivo che si è instaurato ha permesso di rispondere per intero alle domande delle famiglie e a tutte le scuole di crescere in qualità».
RACCAGNA difende a spada tratta la ‘sua’ convenzione, soprattutto gli standard di qualità introdotti. Invece sul taglio ai trasferimenti, spiega: «Era del tutto doveroso e necessario sia rispetto ai programmi di riqualificazione che il Comune ha già avviato sui suoi servizi scolastici (nuove tariffe per asili, mensa e trasporti, ndr), sia rispetto proprio ai danni che le politiche centralistiche del Governo operano sui Comuni, di fatto privandoli di autonomia e risorse».

Cristina Degliesposti