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Resto del CArlino-Imola-I genitori degli alunni delle scuole elementari protestano contro i tagli dei maestri

LA PETIZIONELettere aperte da Ponticelli e Sante Zennaro I genitori degli alunni delle scuole elementari protestano contro i tagli dei maestri Legge Moratti ancora nel mirino. Con due le...

17/06/2004
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Il Resto del Carlino

LA PETIZIONELettere aperte da Ponticelli e Sante Zennaro
I genitori degli alunni delle scuole elementari protestano contro i tagli dei maestri
Legge Moratti ancora nel mirino. Con due lettere aperte alle massime autorità scolastiche regionali, al sindaco, al collegio dei docenti, al preside, al consiglio di istituto nonchè ai maggiori quotidiani della zona, i genitori degli alunni dell'Istituto comprensivo n. 5 (comprendente le scuole elementari "Sante Zennaro" e "Ponticelli") protestano contro i tagli al personale.
Nella lettera sottoscritta dai genitori degli alunni della scuola Ponticelli si legge: "Apprendiamo con disappunto che l'Istituto comprensivo n. 5 di Imola, per l'anno scolastico 2003-2004, ha visto diminuire l'organico del proprio corpo insegnante di una insegnante di lingua due e che per l'anno scolastico 2004-2005 malgrado l'aggiunta di una classe è in previsione l'inserimento solo di un'insegnante al posto delle due necessarie all'andamento scolastico per cui viene ulteriormente diminuito il corpo insegnanti considerando che per effetto della legge Moratti, le ore di lezione delle classi 1° e 2°potranno essere portate da 27 a 30, non possiamo che dedurne che le ore rimanenti copriranno a malapena le ore di lezione e che verranno eliminate, o perlomeno ridotte al minimo, le ore di compresenza e gli aiuti ai bambini con difficoltà di apprendimento".
Il pomo della discordia è dunque l'aggiunta di una sezione presso le scuole Sante Zennaro, cui non farebbero fronte adeguati aumenti di personale. Secondo i genitori i rischi maggiori cui possono portare le mancate ore di compresenza sono l'abbandono dei laboratori didattici, delle visite guidate e dell'aiuto ai bambini in difficoltà (siano essi portatori di handicap o stranieri con difficoltà nel parlare la nostra lingua).
Non si potrà parlare ancora di guerra aperta almeno fino a lunedì, quando il preside dell'Istituto, prof. Franco Fanti, illustrerà il programma formativo per l'anno prossimo. Da quell'incontro si capirà se le posizioni potranno avvicinarsi, ma l'esito dipenderà soprattutto dalla salvaguardia o meno delle 40 ore settimanali (tempo lungo) cui i genitori non sembrano intenzionati a rinunciare.