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Resto del CArlino-Lo sfogo dei prof: "In classe ci sentiamo soli e senza aiuto"

SCUOLA La replica di docenti e sindacati sull'avvio della riforma Lo sfogo dei prof: "In classe ci sentiamo soli e senza aiuto" BOLOGNA "Malati di protagonismo noi? Ma se ci buttano in...

25/06/2005
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Il Resto del Carlino

SCUOLA La replica di docenti e sindacati sull'avvio della riforma
Lo sfogo dei prof: "In classe ci sentiamo soli e senza aiuto"
BOLOGNA "Malati di protagonismo noi? Ma se ci buttano in classe, per inciso in mezzo a situazioni complesse, senza nessun supporto, nessun aiuto! Oggi va di moda parlare di tutor, portfolio, ma delle difficoltà che affrontiamo ogni giorno non interessa a nessuno. Sulle nostre spalle grava il peso di tutti i problemi che la scuola sta vivendo. La vera notizia è che noi siamo lasciati soli".
Paola, una vita tra i banchi, replica così al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci. E non è la sola. Con lei ci sono altri maestri e professori. Il malumore si tocca con mano. Sindacati in testa. "Quello che viene considerato protagonismo negativo, per noi chiarisce Mauro Montagnani, vicesegretario regionale Flc-Cgil è positivo. Perché vuol dire difesa di una scuola di qualità". Difficile da ingoiare anche la critica di non aver fatto decollare a pieno l'autonomia didattica. "Ma se qualcuno l'ha messa in discussione ribatte Montagnani è stato proprio il Ministero con il tutor e i cosidetti nuovi programmi". I quali, pur non avendo superato tutto l'iter burocratico, da Roma "sono interpretati come obbligatori. La tanto sbandierata, nella riforma Moratti, flessibilità, in realtà nasconde un'enorme ridigidità". Per Vittorio Biagini, preside dell'istituto comprensivo di Rastignano (Bologna), "la libertà di un docente, quando non vuol dire triplo lavoro, è una ricchezza che va curata nel progetto di scuola autonoma".
Piazza XX Settembre spinge sul pedale dell'autonomia? "Bene aggiunge Lamberto Benini, numeno uno della Scuola-Cisl in regione Ma se così deve essere, allora ci vuole anche quella nella gestione delle risorse economiche ed umane". Risorse, chiosa Montagnani, che, "solo per il funzionamento ordinario, in quattro anni, sono state ridotte del 43%".
Questo senza parlare del "calo del 22% dei fondi per il potenziamento dell'offerta formativa. Difficile ragionare in termini di qualità". E ancora. "Dobbiamo aiutare la scuola a rafforzare la propria identità, dice Stellacci spiega Benini Giusto, solo che per farlo ci vorrebbero docenti e non docenti stabili. E non figure precarie che non si sa chi siano, né quando arrivino".
Mal di pancia anche per i commenti sulle novità della riforma. "I nostri no ribatte un gruppo di insegnanti del Coordinamento in difesa del tempo pieno non sono pregiudizi, ma giudizi basati sui decreti attuattivi".
Questa, conclude Franca, maestra elementare, è una "riforma 'fai da te'. Le indicazioni nazionali ci sono e non ci sono. La scheda di valutazione nazionale non serve, ognuno si fa la sua. Il tutor è in saldo a 9,99 euro lordi al mese, all'anno, al lustro? Boh. Il portfolio serio non si sa chi lo fa, di quelli per scherzo sono piene le case editrici. I genitori vanno imboniti con una parvenza di partecipazione. Qualche questionario di consolazione là, due opzionali qua e il gioco è fatto. Ma qualcuno a Roma gliel'ha detto che a scuola vanno anche i bambini?".
Federica Gieri