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Resto del CArlino-MAcerata-Alla "Patrizi" i docenti decidono l'"ammutinamento"

SCUOLALa riforma Moratti Alla "Patrizi" i docenti decidono l'"ammutinamento" RECANATI I docenti della Scuola media "Patrizi" tornano in maniera critica sulla gestione-Moratti, stavolta...

05/06/2004
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Il Resto del Carlino

SCUOLALa riforma Moratti
Alla "Patrizi" i docenti decidono l'"ammutinamento"
RECANATI I docenti della Scuola media "Patrizi" tornano in maniera critica sulla gestione-Moratti, stavolta riguardo alle recenti disposizioni in materia di libri di testo. "La riforma è già stata approvata scrivono ma continua nelle scuole, elementari e medie, la protesta contro alcune novità previste fin dal prossimo anno scolastico. Le indicazioni nazionali sui nuovi piani di studio stravolgono di fatto i programmi precedenti, senza che su questa delicata materia il Ministero si sia sentito in dovere di consultare e coinvolgere i diretti interessati, vale a dire i docenti. Scompare dalla Scuola media, per esempio, lo studio della storia antica; viene drasticamente ridimensionata quella del Novecento; scompaiono i riferimenti alla storia mondiale; viene ridotto in geografia lo spazio riservato all'Italia e alle sue regioni. Per questo, molti Collegi di docenti hanno scelto di non adottare, per le future classi prime, i testi riformati e di non uniformarsi alle indicazioni nazionali. Così si sono mossi i docenti di Storia e Geografia della media "Patrizi", che all'unanimità hanno deciso di bloccare l'adozione dei nuovi manuali, rinviando di fatto l'applicazione dei "programmi" previsti dalla riforma. Motivo: le sue indicazioni non possono essere considerate nuovi programmi, perché introdotte in via transitoria in attesa di un apposito regolamento governativo, con specifiche procedure di approvazione non ancora attivate. Quelle indicazioni, poi, sono state elaborate in modo unilaterale da commissioni segrete e non pluraliste; non hanno tenuto in nessun conto il parere dei docenti e le migliori esperienze didattiche della Scuola pubblica; sono state bocciate da autorevoli organismi quali il Consiglio nazionale universitario".