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Resto del Carlino-Macerata-Mette radici Proteo Fare Sapere, associazione degli insegnanti

Mette radici la "Proteo", associazione degli insegnanti MACERATA Aggiornare e formare gli insegnanti, discutere e rivalutare il loro ruolo professionale nella scuola di oggi. Questi gli obietti...

12/10/2003
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Il Resto del Carlino

Mette radici la "Proteo",
associazione degli insegnanti

MACERATA Aggiornare e formare gli insegnanti, discutere e rivalutare il loro ruolo professionale nella scuola di oggi. Questi gli obiettivi dell'associazione nazionale "Proteo Fare Sapere", presente da un paio d'anni anche a Macerata. "La nostra è un'associazione professionale generalista spiega Alessandro Benedetti, docente all'Itis di San Severino, responsabile provinciale e regionale che si occupa di problemi di lavoro degli insegnanti di qualsiasi materia, come il codice deontologico (che ancora non abbiamo e che vorremmo darci autonomamente), i metodi di valutazione, la modularità. Finora nel Maceratese i nostri iscritti hanno seguito soprattutto il dibattito nazionale, partecipando a conferenze e convegni".
La "Proteo" promuove anche formazione a distanza e master, con rilascio di certificato finale (è stata infatti riconosciuta dal Ministero quale soggetto qualificato per la formazione), e segue anche la preparazione ai concorsi: di recente, ad esempio, al concorso di Dirigente scolastico (metà tempo in Internet, metà in presenza).
In Italia l'associazione ha oltre 6.600 iscritti (tra docenti, dirigenti scolastici e personale Ata), con 12 associazioni regionali e 68 sezioni provinciali. Quasi 12 mila formatori hanno partecipato alle iniziative della Proteo.
Ma qual è la situazione di studenti e insegnanti nella nostra realtà locale? "Tra gli insegnanti c'è un malcontento diffuso spiega Benedetti perché la scuola è trascurata, nonostante le varie intenzioni di riforma dei ministri che spesso non si traducono in realtà. Quanto all'occupazione, in provincia le cose vanno piuttosto bene, tanto che abbiamo anche insegnanti "immigrati" da altre regioni. Quanto agli studenti, su cui la nostra azione ricade però solo indirettamente, oggi è più difficile motivarli allo studio, perché sono interessati ad altri valori: consumismo, aziendalismo, ecc. La cultura non serve ai fini pratici e allora viene emarginata: bisogna far riscoprire ai giovani l'importanza dell'istruzione e la funzione sociale della esperienza scolastica".
Altre informazioni si possono trovare sul sito www.proteofaresapere.it.
Franca Bartolini