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Resto del Carlino-Scuole superiori, un rinnovo dell'anno del mai

IL PUNTO SUI TEMPI Scuole superiori, un rinnovo dell'anno del mai "La riforma la rifaranno le Regioni con il nuovo Governo!". Così Mariangela Bastico, assessore regionale all'istruzione de...

17/10/2005
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Il Resto del Carlino

IL PUNTO SUI TEMPI
Scuole superiori, un rinnovo dell'anno del mai
"La riforma la rifaranno le Regioni con il nuovo Governo!". Così Mariangela Bastico, assessore regionale all'istruzione dell'Emilia Romagna commentò l'esito della conferenza Stato-Regioni che ha rinviato l'esordio del nuovo modello della scuola secondaria di secondo grado all'anno scolastico 2007/2008. A pochi mesi dal rinnovo del Parlamento i governatori delle Regioni amministrate dal centro sinistra espressero un parere fermamente negativo sul decreto presentato dal ministro Moratti che, secondo loro, esalta il dualismo fra i diversi percorsi formativi.
Il ministro, dopo il parere delle commisioni parlamentari ha proseguito l'iter per l'approvazione del decreto sul nuovo secondo ciclo, ma lo slittamento dell'applicazione del testo legislativo al 2007 ne compromettono l'efficacia e il risultato finale. Per la scuola italiana il futuro non è roseo. Nella decorsa legislatura la legge (n.30) di riforma fu approvata un anno prima dello scioglimento delle Camere. Fu sostituito il ministro Berlinguer che l'aveva elaborata: i tempi necessari per l'esercizio della delega e per la loro applicazione risultarono impraticabili.
La nuova maggioranza ha approvato invece la delega per la riforma (legge 53) nei primi mesi del 2003; c'era il tempo sufficiente per vedere modificato un assetto che aspetta di essere riordinato dal 1962, anno dell'istituzione della scuola media unica. Purtroppo la secondaria di secondo grado continuerà a funzionare come l'aveva strutturata Gentile nel 1924 nonostante tutti si affannino a celebrare i mutamenti della vita civile, politica, sociale ed economica.
Le prospettive per la scuola sono quelle di ricominciare da capo nella prossima legislatura come sostiene l'assessore Bastico (che interpreta alla lettera le posizioni della Cgil). Se la linea abrogazionista non avesse la meglio si potrebbero ipotizzare emendamenti al pacchetto Moratti in modo da rendere effettivo lo slittamento della riforma al 2007. Infine, qualora il centro destra mantenesse la maggioranza in Parlamento, poiché la Moratti sembra destinata a fare il sindaco di Milano, un nuovo ministro potrebbe dopo qualche aggiustamento avviare la riforma.
Insomma le istituzioni scolastiche sono destinate a continuare una via crucis che sembra non aver fine e il Paese, che investe oltre 40mila milioni di euro all'anno per formare nuove classi dirigenti e i cittadini del domani, non riesce a vedere l'ammodernamento del sistema formativo neppure dal prossimo anno scolastico.