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Ricerca, primo sì all’Open Access. Pubblicazioni a pagamento solo per sei mesi
Approvata alla Camera la legge sulla pubblicazione gratuita dei risultati delle ricerche finanziate con fondi pubblici.
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Gianna Fregonara
E’ stata approvata mercoledì 13 marzo in prima lettura alla Camera la legge sull’Open Access alle pubblicazioni scientifiche. La proposta del presidente della Commissione Luigi Gallo è passata in Aula con 272 voti a favore e 185 astenuti e un voto contrario, dopo un rapido cammino in Commissione Cultura, che ha accolto diversi contributi e modifiche. Ora passerà al Senato. «Ripubblicazione online di ricerche finanziate con soldi pubblici, modifica del diritto d’autore, contenimento del potere delle grandi case editrici internazionali e promozione dell’informazione scientifica sono i cardini del testo», spiegano i deputati del Movimento 5 Stelle Luigi Gallo e Paolo Lattanzio, primo firmatario e relatore della proposta di legge.
Il «nuovo» diritto d’autore
La legge modifica il diritto d’autore e consente agli autori di ricerche - scientifiche e non - il diritto di pubblicare, dopo sei mesi dalla prima pubblicazione a pagamento, i risultati del loro lavoro in modo gratuito per garantire l’accesso aperto a tutti. Il diritto di ripubblicazione sarà applicato a quelle ricerche che sono finanziate interamente o parzialmente con fondi pubblici. L’autore rimarrà titolare di questo diritto anche se ha ceduto in via esclusiva i diritti di utilizzazione economica sulla propria opera all’editore o al curatore.
Il motore di ricerca nazionale
Dove potrà avvenire questa pubblicazione? In un motore di ricerca nazionale che aggregherà le banche dati aperte già esistenti delle università e degli enti di ricerca: per la creazione di questo «spazio» sono stati stanziati i fondi a partire dall’anno in corso. Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il ministero dei Beni e delle Attività culturali, oltre a promuovere la creazione dell’infrastruttura nazionale per la diffusione dell’Open Access, dovrà rendere interoperabili le banche e dovrà incentivare l’utilizzo di sistemi ad accesso aperto istituendo sistemi premiali per le università e enti di ricerca.
Gli atti dei convegni
Non saranno soltanto le pubblicazioni scientifiche ad essere disponibili ma anche gli atti intermedi di convegni, dati parziali di ricerca, materiali audio e video per la divulgazione scientifica.
Il piano S dell’Europa
L’approvazione in prima lettura della legge Gallo segue di pochi mesi l’annuncio dell’Unione Europea che nello scorso settembre ha lanciato il Piano S che prevede che dal 2020 le pubblicazioni scientifiche finanziate da fondi pubblici debbano essere pubblicati in riviste o piattaforme di Open Access.