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Riforma al via tra ritardi e caos la maturità torna seria

Il 20 giugno si parte. Errore del cervellone al ministero: prof di matematica chiamati come commissari di filosofia

10/06/2007
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di Massimo Franchi/ Roma

UNA DELLE RIFORME portate a termine dal governo riguarda l’esame di maturità. Una riforma che vuole ridare dignità e serietà a una prova che nell’epoca Moratti era diventata fin troppo facile, tanto da non spaventare più i maturandi. Una riforma che però
ha messo in subbuglio la scuola con polemiche, ritardi e disinformazione. Si parte comunque mercoledì 20 con la prima delle tre prove scritte.
AMMISSIONE E RELIGIONE La prima delle novità è il ritorno al giudizio di ammissione all’esame. Eliminati dal centrodestra, gli scrutini finali sono stati reintrodotti: chi non lo passa non fa l’esame. Ciò che si è fatto durante l’anno (e negli anni precedenti) conterà per 20 crediti sul voto finale in centesimi. Con il triste corollario dell’insegnamento della religione. La vittoria del ministro Fioroni, che ha inserito la materia come curriculare, al Consiglio di Stato potrebbe essere ribaltata se il Tar del Lazio, giudicando nel merito la questione, confermerà che la religione non può dare crediti. I computi già effettuati andrebbero in quel caso rifatti, con il rischio di rendere sub judice l’intero esame di maturità.
COMMISSARI ESTERNI L’altra novità è quella del ritorno dei commissari esterni nelle commissioni d’esame. Tre (dei sei) commissari, compreso il presidente, saranno esterni alla classe e alla scuola. Una norma che punta a dare uniformità ai giudizi ed evitare che favoritismi o antipatie sviluppatesi negli anni fra studenti e professori incida sul voto finale.
WHO’S WHO? La figura del commissario esterno è sempre la più temuta. Fino al 1998, prima di entrare all’esame orale, le leggende metropolitane sulla loro severità si sprecavano. Quest’anno, potenza di internet, la faccenda sarà diversa. L’operazione trasparenza del ministero ha fatto mettere on-line la composizione delle commissioni di esame. In più il sito “studenti.it”, da sempre in prima fila nello scoprire le tracce degli esami scritti, ha lanciato una grande campagna di descrizione dei professori. Un identikit preciso del professore che si è avuto per tutto l’anno e che qualche altro studente si troverà invece alla maturità. Un catalogo di migliaia di descrizioni, definito “Cercaprof”, a più voci (Voti, Preferenze look/linguaggio, Domande frequenti, Note) per tranquillizzare (o spaventare) i maturandi.
CAOS CERVELLONE La scarsità di docenti disponibili a fare i commissari esterni in alcune particolari materie, come diritto e fisica, ha mandato il tilt il cervellone del ministero. La banca dati informatica ha automaticamente assegnato i docenti che rientrano nelle macro-aree disciplinari più affini. Ma con errori plateali. Una delle situazioni più ricorrenti è quella di professori laureati in giurisprudenza, che quindi insegnano diritto, chiamati a fare i commissari di economia aziendale. E non sono pochi i casi di docenti di matematica nominati come commissari di fisica e addirittura di filosofia. Il rischio è che, per evitare situazioni imbarazzanti, i docenti nominati su materie che non conoscono possano diplomaticamente ricorrere al classico certificato medico. Il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che il problema sarà risolto «provvedendo, eventualmente, - si legge nella nota - alla revoca della nomina, qualora il docente interessato ne faccia richiesta, motivata da assenza di specifica competenza professionale». In pratica, se il docente dovesse ammettere la propria incompetenza, saranno direttamente gli Uffici scolastici provinciali (gli ex provveditorati) a sollevarlo dall’incarico. Gli stessi Uffici, a quel punto, saranno autorizzati a ricorrere ai neolaureati o ai giovani supplenti che pur non avendo specifica esperienza in campo scolastico possono almeno vantare conoscenze dirette della materia.
PRIVATISTI E “OTTISTI” La riforma prevede una stretta sui privatisti e cosiddetti “viaggi della speranza”. I candidati esterni (i privatisti), in generale, dovranno sostenere gli esami in una scuola statale o paritaria del comune di residenza, senza potersi spostare in scuole dalla manica larga. Pugno di ferro anche contro i cosiddetti «saltanti per merito». Cambiano le norme per gli “ottisti”, coloro che accedono all’esame di maturità saltando la frequenza dell’ultimo anno. Oltre ad avere otto in tutte le discipline nella pagella della quarta, dovranno avere una carriera scolastica di tutto rispetto: promozione con almeno tutti 7 in seconda e terza e niente debiti formativi o bocciature passate.
PARITARIE “ESTERNE” Un’altra sentenza del Tar (per ora non contestata) ha stabilito che le scuole paritarie (quasi tutte cattoliche) potranno sì costituire commissioni d’esame, ma con soli candidati esterni.