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Riforma scuola, il dibattito online langue. Necessario chiarire procedure selezione proposte

Appena 360mila contatti (dati forniti dal Ministro Giannini)

08/10/2014
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OrizzonteScuola

Non ci nascondiamo dietro ad un dito, le consultazioni online così tanto osannate da Renzi per un confronto sulla riforma della scuola non stanno andando molto bene. E Renzi lancia l'appello "compilate il questionario, vi prego".

Appena 360mila contatti (dati forniti dal Ministro Giannini), 599 proposte che hanno appena 1100 risposte nelle varie stanze (neppure una risposta a proposta, questo sarebbe un dibattito?), 7.500 mi piace totali.

Eppure parliamo di un bacino di utenza immenso, che va dal personale della scuola con un milione di addetti, agli 8milioni di studenti e relative famiglie: 231mila "contatti" che non vogliono dire interazione, sono pochi.

L'appello del Primo Ministro ci sta tutto: "vi prego, vi prego, vi prego: riempite il questionario. Visitate il sito labuonascuola.gov.it"

E proprio sul questionario sono state mosse alcune critiche. Una serie di interrogativi che non mettono in discussione nessuno dei passaggi cruciali della riforma, ma che si limitano a chiedere un parere sulle sfumature.

Ad esempio, ci si limita a chiedere quale caratteristica deve avere un docente, ma non si chiede se si è d'accordo con un sistema meritocratico che utilizzando le stesse risorse del sistema attuale si limita a distribuirle al 66% dei docenti. E forse la protesta del mondo della scuola sta tutta qui, nel non partecipare alla consultazione.

Altra questione riguarda l'elaborazione dei dati, seppure pochi, che proverranno dalla piattaforma. Da chi saranno analizzati, secondo quali criteri saranno selezionati, quale sarà il procedimento che condurrà all'accoglimento dell'una o dell'altra proposta?

Sono domande cruciali alle quali qualcuno dovrà rispondere per non far aleggiare sulle consultazioni l'ombra della scarsa trasparenza.