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Ritorno in classe con i supplenti 4 neoassunti su 5 restano a casa

Rischio caos per i trasferimenti rinviati Il ministro: nomine annuali già fatte

15/09/2015
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Circa quattro neoassunti fuori regione su cinque resteranno ancora per un anno vicino alle proprie famiglie grazie a una supplenza. E per la prima volta da anni a questa parte le lezioni iniziano con quasi tutti i docenti in aula, supplenti compresi. Per evitare l’esodo di quasi 9.000 immessi in ruolo con la fase B del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona scuola — quella che si è svolta a in ambito nazionale e ha assegnato i precari laddove c’era il posto da coprire, anche a migliaia di chilometri di distanza da casa —, il governo ha escogitato di lasciare in provincia fino al 30 giugno (o al 31 agosto) 2016 coloro che acciuffavano un incarico per tutto l’anno. A sancirlo la circolare sulle supplenze che ha previsto la possibilità per gli immessi in ruolo di partecipare anche all’assegnazione delle stesse e, in caso di incarico, spostarsi nella sede di titolarità alla fine della supplenza. Un escamotage che ha evitato lunghi viaggi e sconvolgimenti familiari a 4 neoassunti su 5 e che si è concluso nel corso della prima settimana di settembre. L’occasione di restare vicini ad amici e parenti è stata colta al volo da tutti. Dei 5 immessi in ruolo da fuori regione in provincia di Palermo, uno solo ha preso servizio nel capoluogo siciliano. Gli altri quattro arriveranno nel 2016. Stesso discorso per i tantissimi palermitani spediti al nord: quasi 2.000 si sono rifugiati nella supplenza e partiranno fra dieci mesi. Dei 1.500 immessi in ruolo nel Lazio da fuori regione, ben 1.200 “disertano” la scuola di titolarità grazie ad una supplenza. A Torino sono il 60 per cento. Copione che si ripete un po’ dappertutto. In provincia di Genova sono stati nominati 89 docenti ma soltanto in quattro si sono presentati per sottoscrivere il contratto. I posti vacanti verranno assegnati ad altrettanti supplenti inseriti nelle graduatorie d’istituto. Sarà il caso? Nient’affatto, spiega l’inquilino di viale Trastevere. «I supplenti che si assegnano dagli uffici scolastici — ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nel corso nel videoforum a Repubblica. it di ieri pomeriggio — sono sempre arrivati nelle scuole il 20 settembre, noi abbiamo dato gli incarichi l’8 settembre. Tre settimane di anticipo. Anche questo è un segno di serietà». La Giannini, dopo le polemiche sulle migliaia di meridionali assunti al nord, rivendica la bontà di una operazione che ha evitato il solito balletto di supplenti ad anno scolastico inoltrato e l’esodo nelle regioni settentrionali. Ma restano da assegnare ancora migliaia di supplenze. Fenomeno che in Lombardia presenta una dimensione completamente diversa. Nelle 12 province lombarde per garantire il servizio scolastico serviranno addirittura 3.000 precari, 2.000 dei quali di sostegno. Il grosso degli immessi in ruolo nel corso della fase B — soprattutto siciliani e campani — hanno preferito la supplenza nella propria provincia. Ma grazie ai precari «la continuità della didattica è salvaguardata», ha affermato il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Delia Campanelli.