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“Ci umiliano, senza quel denaro non potrei campare”

Gianfranco Meloni, insegnante di Filosofia a Nuoro: guadagno 1.380 euro, quell’aumento per me è fondamentale

08/01/2014
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la Repubblica

ROMA
— Il professor Gianfranco Meloni, 38 anni, insegna filosofia al liceo di scienze umane di Nuoro. Si è laureato giovane, ha fatto solo tre anni di precariato e ha accumulato undici anni di anzianità. Ha già beneficiato di tre scatti. Il primo dopo tre anni, il secondo dopo altri sette, il terzo lo scorso settembre. Ma ora lo dovrà restituire. «Ogni anzianità vale tra gli ottanta e i cento euro netti. Io, senza i primi tre scatti, guadagnerei mille euro al mese».
Scusi, professor Meloni, quanto guadagna oggi?
«Milletrecentottanta euro netti ».
E quanto perderebbe con il congelamento degli scatti?
«Su una carriera di 35-40 anni, che è quella media di un prof, anche trentamila euro. Farei fatica a
iscrivere il mio bambino, tra una quindicina d’anni, all’università ».
Facciamo un po’ di chiarezza. Il governo Berlusconi-Tremonti- Gelmini nel 2010 congelò gli scatti d’anzianità di insegnanti e personale amministrativo per i quattro anni successivi. Sarebbero stati pagati solo nel 2015.
«Corretto».
E quindi dopo quanto sarà pagato il primo scatto a un giovane insegnante che nel 2010 avesse avuto diritto al primo.
«Dopo nove anni».
E i successivi scatti d’anzianità quando andrebbero a rimpinguare la busta paga.
«Dopo altri sette anni».
Adesso che ve lo hanno pagato lo rivogliono indietro.
«Un’umiliazione a freddo.
Nessuno ci aveva avvertiti di nulla, il governo, il ministero, i sindacati. Lo abbiamo scoperto due giorni dopo Natale con una lettera di accompagnamento al cedolino del 27».
La busta paga delle feste.
«Legga la prego, non si capisce niente... L’articolo 1, comma 1, lett. a), dispone la proroga fino al 31 dicembre 2014 dell’art. 9, comma 21, L. 78/2010, relativo al blocco degli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato... Pertanto si è proceduto alla proroga di un anno delle classi e degli scatti con decorrenza dal 2 gennaio 2014 in poi».
Cosa significa?
«Prima di arrabbiarmi me lo sono fatto tradurre: “Dobbiamo restituire gli scatti d’anzianità”, ecco. Mi vergogno di uno Stato che
si esprime con questo italiano».
Lei quanto dovrà restituire?
«Quattro mesi, seicento euro lordi, quattrocento netti. C’è chi ha preso lo scatto a gennaio 2012 e ora deve ridare indietro duemila euro lordi».
A 150 euro al mese.
«Quella è la soglia massima, non ci è dato capire, dalla nota del Mef, se ci concederanno rate più basse. Noi insegnanti fatichiamo con questi stipendi, sa».
Che morale ne ricava, oltre alla bastonata materiale.
«Sono di sinistra e non posso rilevare con dolore la profonda ipocrisia di questo governo, che valorizza l’istruzione a parole. Questa ultima umiliazione ha il carattere di uno sfregio».
(c.z)


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