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Rosarno : “a volte ritornano” non lasciamoli soli! A ciascuno la propria responsabilità!

Quanto è accaduto, nei giorni scorsi, non potrà essere cancellato , è scritto nelle pagine della storia del territorio, delle popolazioni del Sudafrica e dell’intero Paese. La triste vicenda della rivolta e della cacciata, ha mortificato l’immagine del territorio ed offeso la dignità dell’uomo che soffre lontano dalla sua terra.

26/01/2010
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La storia ci insegna che non è possibile fermare le migrazioni . Si tratta di popoli , uomini in fuga dalla povertà e dalla morte, spinti dalla disperazione e dal bisogno di sopravvivenza a spostarsi in luoghi che possano loro garantire i beni di prima necessità.

Rosarno, da circa 20 anni, è una delle principali mete dei flussi migratori perché l’impiego nella campagna di raccolta degli agrumi , garantisce a queste persone un pezzo di pane.

Rosarno, è il posto in cui i ragazzi sudafricani e di altre parti povere del mondo, scelgono di “svernare”, sopportando condizioni di vita indecenti e condizioni di lavoro schiaviste.

La tappa pianigiana dei migranti per le favorevoli condizioni climatiche , per la tipicità di un agricoltura ancora povera e dequalificata , per la temporalità (ottobre-marzo), assume in sé tutte le qualità per continuare ad essere un irrinunciabile “rifugio” per chi è “solo sulla terra”; un posto in cui chi si addormenta in un tugurio e a tarda notte, è più sicuro sul domani, pur sapendo che vi è in gioco la sola possibilità di riuscire a conquistarsi un pasto quotidiano .

Sono queste le ragioni per cui “ le nuvole” ritornano , passata la tempesta .

Rosarno , in questi ultimi giorni , gradualmente ritrova i suoi colori .Molti ragazzi sfidano le paure ed escono dalla cattività coatta, determinatasi dopo i fatti del 7 gennaio. Da molte parti, si vedono nuovamente arrivare gruppetti sempre più numerosi di ragazzi stranieri .

Quanto è accaduto, nei giorni scorsi, non potrà essere cancellato , è scritto nelle pagine della storia del territorio, delle popolazioni del Sudafrica e dell’intero Paese. La triste vicenda della rivolta e della cacciata, ha mortificato l’immagine del territorio ed offeso la dignità dell’uomo che soffre lontano dalla sua terra.

E’ obbligo di tutti evitare il ripetersi di questi eventi. Su Rosarno non deve calare la tensione, soprattutto non è accettabile che il tutto si risolva nel solito “scarica barile” delle responsabilità. E’ necessario evitare che una vicenda così drammatica passi presto nel “dimenticatoio” .

Crediamo che si debbano fare tutti gli sforzi possibili per accogliere l’auspicio del Capo dello Stato che, in visita nella nostra terra, si è augurato che gli organi inquirenti riescano presto a verificare i fatti accaduti .

Una cosa è certa, che la violenza da qualsiasi parte provenga non aiuta la convivenza civile e l’integrazione .

Oggi, è opportuno intervenire, per evitare che simili condizioni possano più ripetersi.

Noi , come Flai –Cgil della Piana di Gioia Tauro non vogliamo prenderci i meriti di aver più volte denunciato, negli ultimi dieci anni, le gravissime condizioni di sfruttamento e di vita dei ragazzi sudafricani ; eravamo coscienti che si era arrivati al limite del rischio di una drammatica implosione del disagio.

Il Governo è “artefice morale “ di quanto è accaduto, perché con le pesanti modifiche alla legislazione sull’immigrazione ( reato di clandestinità e mancata applicazione delle direttive europee sulle discriminazioni), ha legittimato di fatto comportamenti razzisti e xenofobi perché non ha considerato la risorsa immigrazione come un valore sociale ed economico da integrare , ma come un problema da rimuovere .Il Governo, con continui attacchi alla magistratura ed al rispetto delle leggi, indebolisce di giorno in giorno il vincolo delle istituzioni e dei cittadini al rispetto delle leggi; si favorisce di fatto l’illegalità diffusa che rende più pervasiva la presenza della ‘ndrangheta sul territorio e negli affari.

Anche la Regione Calabria , se pur ha prodotto un’ eccellente legge sui rifugiati, non è interventa sia sul versante dell’ospitalità, che sul versante di idonee misure di controllo nel governo del mercato del lavoro: pertanto ha la grande responsabilità di non aver voluto osare ad affrontare il problema dei migranti.

A questo punto non possiamo fare a meno di chiederci dove stava la coscienza, la sensibilità e la solidarietà dei vertici dell’ispettorato del lavoro e dell’Inps di fronte al dramma vissuto da questi ragazzi sudafricani, che prestando la loro opera nelle campagne rosarnesi sono stati sfruttati e schiavizzati, con il rischio di esserlo ancora, mentre “gentil signori” o “distinte signore ingioiellate “ continuano a percepire illegalmente prestazioni previdenziali , senza mai “sporcarsi le mani “. Da anni, come Cgil, non solo lo denunciamo, ma abbiamo anche rinunciato ,con coerenza a rappresentare il lavoro fittizio, tanto da essere in contro tendenza con il resto del paese; nella Piana di Gioia Tauro siamo la federazione dei lavoratori agricoli non maggiormente rappresentativa tra i lavoratori degli elenchi anagrafici che contengono i lavoratori di molte aziende fittizie ; tuteliamo solo il lavoro vero!

Chiediamo, che le organizzazioni datoriali agricole della provincia, non continuino ad essere silenziosi davanti al dramma umano di Rosarno e collaborino con le istituzioni per perseguire i tanti pseudo imprenditori agricoli, che speculano sulla povertà a discapito anche dei tanti datori di lavoro onesti .

Crediamo , come Cgil della Piana , che serva un intervento urgente da parte delle Istituzioni (Governo, Regione, Provincia, Comuni), in un confronto serrato con le parti sociali e la società civile (OO.SS Confederali, Organizzazioni Datoriali ,Chiesa ,Associazionismo ).

Riteniamo che sia arrivato il momento di discutere su proposte concrete ( modifiche legislative-mercato del lavoro -accoglienza). Per far questo, è utile accogliere l’appello dell’Università della Calabria, che da anni mette a disposizione ricerche ,analisi , studi e proposte .

Inoltre, siamo fermamente convinti, che risultati concreti si possano ottenere esclusivamente con il coinvolgimento e la collaborazione tra Istituzioni, parti sociali, associazionismo e cittadini

Infatti, ognuno di noi, ha delle responsabilità sul benessere, sull’armonia e sull’equilibrio di tutta la società. Non dimentichiamo, che queste persone sono prima di tutto degli “esseri umani”, che hanno diritto ad una vita dignitosa. Quindi serve garantire una vera integrazione, andando al di là del colore della pelle, del credo politico, delle tradizioni e quant’altro, viviamo tutti sotto lo stesso cielo e non esistono “Figli di un Dio minore”. Antonino M.Calogero - Segr. Confederale - Segr.Gen. FLAI CGIL Piana di Gioia Tauro