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RSU: da "Rassegna Sindacale"

RSU: da "Rassegna Sindacale" La Cgil si conferma il primo sindacato nel comparto scuola, ottiene 280.623 voti, pari al 32,73 sul 99,12% delle scuole scrutinate fino ad ora. Incrementa il prima...

18/12/2003
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RSU: da "Rassegna Sindacale"

La Cgil si conferma il primo sindacato nel comparto scuola, ottiene 280.623 voti, pari al 32,73 sul 99,12% delle scuole scrutinate fino ad ora.

Incrementa il primato del 2000 di 75.490 voti pari ad un aumento del 6,36%.

Hanno votato 878.238 lavoratrici e lavoratori, pari al 81,30%.

In questo pugno di dati sta la grande novità di queste elezioni.

Comincio dall'altissima affluenza alle urne, molto più alta di altre votazioni nella scuola.

Coloro che nelle fila della maggioranza dipingono la scuola come un luogo con la puzza sotto il naso nei confronti della contrattazione integrativa, della trasparenza e della democrazia sono travolti da una valanga di schede. Non facile l'esperienza delle RSU nei tre anni che abbiamo alle spalle perché hanno operato in un settore caratterizzato da una selva di circolari e di norme amministrative. Ma la partecipazione al voto conferma che la strada della contrattualizzazione è imboccata con sicurezza. La maggioranza che vuol fare approvare due disegni di legge alla Camera per abolire le RSU nella scuola e per ridurre al lumicino la contrattazione è avvertita. La scuola dice di no.

L'alta partecipazione testimonia anche della volontà di pronunciarsi nei confronti del Governo e delle sue politiche. Che i votanti nel mezzogiorno sfiorino spesso il 90% la dice lunga sulla determinazione di scendere in campo.

Ogni organizzazione ha presentato più liste (la Cgil Scuola ha presentato 9.957 liste pari al 91.86%) e si sono presentate più organizzazioni. Il voto, però, non premia la frantumazione perché si concentra sui sindacati confederali e sullo Snals. Gilda, Cobas e sigle minori escono sonoramente sconfitte da un approccio tutto ideologico o strumentale a queste elezioni.

Emerge con forza dal voto un bisogno di certezza e la convinzione che lo scontro nelle scuole e fuori è di tale portata da richiedere una forte ed autorevole rappresentanza. Non è un voto rassegnato, anzi, è un voto al tempo stesso solido ed esigente, molto esigente.

Il tentativo di un sindacato di dirigenti (ANP) di costruire liste di comodo nelle loro scuole non porta risultati apprezzabili nonostante le pressioni messe in campo. Questo progetto esce sconfitto due volte: prima nello scarso numero di liste presentate, rispetto alla consistenza organizzativa, e poi dal responso delle urne.

Il fronte confederale avanza confermando una solida maggioranza (68,37%).

Il risultato della Cgil Scuola è semplicemente superlativo: avanziamo ovunque; miglioriamo il nostro risultato in 7 scuole su 10; diventiamo il primo sindacato in 62 province; abbiamo un risultato consistente in ogni ordine di scuola ed un consenso particolarmente forte nella scuola superiore; siamo primi nelle scuole italiane all'estero.

Stupiti molti osservatori, esterrefatta la nostra controparte.

La nostra vittoria nasce da lontano, innanzitutto dall'aver creduto alla contrattazione di scuola, dall'averci investito, dall'aver costruito un rapporto solido e duraturo con le RSU. In elezioni che danno un mandato a trattare nessuno si affida a chi non ci crede o si presenta all'ultimo minuto. Lo abbiamo visto in decine di situazione e il fatto che con il voto triplichiamo la nostra consistenza associativa lo dimostra concretamente. I lavoratori votano chi li rappresenta non solo in base alla sigla di riferimento ma anche se questa dimostra di credere nelle cose.

L'altra faccia della vittoria riguarda il consenso ad una linea nettamente e coerentemente contraria alle devastanti politiche scolastiche del Governo. Dal 23 marzo ai tanti altri appuntamenti fino ad arrivare alla straordinaria manifestazione unitaria del 29 novembre, tante occasioni che hanno reso visibili le nostre posizioni.

Il dissenso in categoria verso la Moratti è molto consistente, esteso e particolarmente significativo. Possiamo tranquillamente dire che da queste elezioni la prima sconfitta è la Moratti.

Questo dissenso non si rivolge nel voto verso posizioni pregiudiziali, non di merito e non accetta atteggiamenti ambigui, & "di lotta e di governo". Vuole il merito e vuole coerenza, in questo sta in particolare la forza del nostro risultato.

L'intero gruppo dirigente allargato della Cgil Scuola si è speso fino allo stremo in una battaglia dove l'obiettivo primo per tanti era rappresentato dal nostro ridimensionamento. Ed ha vinto.

La Cgil, che in tanti luoghi ha lavorato gomito a gomito per fare grande l'esito delle urne, vede ampiamente premiato l'impegno di una fase straordinaria che l'ha vista protagonista. Questo è il grande insegnamento che esce dalle urne: si chiude definitivamente una fase a forte rappresentanza corporativa e la nostra Confederazione assume un ruolo di riferimento di prima grandezza per questi lavoratori. La stagione di lotte di questi anni e la straordinaria stagione unitaria di questi mesi hanno costruito le basi di questo successo.

I lavoratori hanno avvertito che con la Cgil sono dentro ad un progetto complessivo. In questo senso sono il "sale e la colla" di cui ha parlato Guglielmo Epifani dal palco di Piazza Farnese davanti a decine di migliaia di persone concludendo la manifestazione per la scuola pubblica il 29 novembre. E la scuola ha risposto.

18 dicembre 2003