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Sciopero statali. I sindacati: chiudere i contratti, salvare il welfare

Sciopero statali. I sindacati: chiudere i contratti, salvare il welfare La manifestazione di oggi Roma, 21 maggio 2004 La partita del rinnovo contrattuale dei lavoratori del pubblico impie...

22/05/2004
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Sciopero statali. I sindacati: chiudere i contratti, salvare il welfare

La manifestazione di oggi

Roma, 21 maggio 2004

La partita del rinnovo contrattuale dei lavoratori del pubblico impiego arriva a piazza San Giovanni: in trecentomila, secondo gli organizzatori, - poco meno di cinquantamila secondo le forze dell'ordine - a chiedere di arrivare alla "stretta per il comparto". Al di là della consistenza della manifestazione - i dati sono ovviamente molto dissimili - i tre segretari generali, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti hanno posto nuovamente la questione dei contratti al centro del confronto con il governo e le questioni più spinose di politica economica, dimostrando che vi è differenza di lettura dell'attuale situazione economica tra sindacati e maggioranza di centrodestra. "Siamo ancora oggi riuniti a piazza San Giovanni - ha spiegato il segretario generale della Cgil - Guglielmo Epifani, dopo 6-8 scioperi generali di categoria, per chiedere il cambiamento di una linea di politica economica profondamente sbagliata". A questo proposito il segretario della Cgil ha ricordato, riferendosi alla questione dei contratti, che a febbraio del 2002 era stata siglata un'intesa ma "che non è stata rispettata: per questo la lotta dovrà proseguire. Abbiamo risorse in Finanziaria che non sono sufficienti per la Pubblica Amministrazione, e questo dimostra il perchè ad un confronto per garantire il recupero dell'inflazione e del potere di acquisto dei lavoratori".
Ma, secondo la Cgil la questione del contratto si inserisce in un quadro più complessivo nei confronti con il governo. E' il caso della riduzione delle tasse e "solo un regalo ai più ricchi, ai grandi patrimoni, cosi' come è stato delineato da Berlusconi non può funzionare". Dunque, attacco su tutta la linea senza dimenticare le pensioni, la cui riforma ha avuto il via libera del Senato nei giorni scorsi.

E sulla stessa linea i segretari generali di Cisl e Uil. Per Savino Pezzotta "la manifestazione di oggi serve a ribadire l'impegno di tutto il sindacato confederale perchè i contratti del pubblico impiego siano rinnovati. La loro lotta è la lotta di tutto il sindacato. Siamo qui per definire il valore del pubblico impiego, riconoscerlo senza l'idea di cooperazione ma valorizzando l'idea di un sistema pubblico che funzioni, fatto di persone a cui devono essere tutelati diritti, quali quelli della salute e diritto alla scuola pubblica per tutti. Dunque, secondo Pezzotta la battaglia contrattuale si inserisce in un quadro più complessivo per chiedere la difesa di un sistema welfare che tuteli tutti i cittadini. E qui la critica della Csil si acuisce. Il governo - ha spiegato Pezzotta - ha scelto la linea di tagliare la riduzione di trasferimenti alle autonomie locali, il blocco dell'azione Irpeg e i limiti all'autonomia fiscale dei Comuni e delle Regioni con la conseguenza di abbassare livelli e servizi pubblici (assistenza, viabilità, trasporto) e aumentare le tariffe locali".
"Ma - dice a sua volta Luigi Angeletti - quando si dice che si vogliono abbassare le tasse con tagli alla spesa della pubblica amministrazione, deve essere ben chiaro che è necessario difendere le retribuzioni dei lavoratori pubblici. Noi stiamo rivendicando il diritto al rinnovo dei contratti: in questo Paese i cittadini non sono tutti uguali: negli ultimi anni il 5% degli italiani ha raddoppiato il proprio reddito mente la stragrande maggioranza si sono impoverite. Oltre ai pensionati, fra quelli che si sono impoveriti ci sono i
dipendenti: e' urgente invertire la linea, per questo da piazza San Giovanni esce chiara la nostra richiesta condivisa da milioni di lavoratori".