Scritto o maxi colloquio; la maturità è in alto mare
E senza governo ci resta
Non era sufficiente aver trascorso gli ultimi due anni di scuola tra lezioni online, chiusure e infiniti disagi. Ora, sui ragazzi del quinto anno delle superiori, si abbatte anche la crisi Governo. Perché le consultazioni in corso al Quirinale hanno molto a che vedere anche con la scuola. Il motivo? Per decidere come si svolgerà l'esame di maturità bisogna aspettare infatti che la crisi sia passata.
ANCORA INCERTEZZAEd è un duro colpo per 500mila ragazzi in attesa di conoscere le modalità del prossimo esame di Stato. Mancano 4 mesi alla maturità e non si sa ancora se le prove saranno quelle standard oppure, eventualità molto probabile, se ci sarà solo un maxi colloquio in linea con quanto stabilito per lo scorso anno.
La decisione, in realtà, è stata già presa ma non può essere ufficializzata in questa fase di crisi. Non ci saranno prove scritte ma solo una prova orale, l'unico dubbio ancora in piedi è stabilire se sarà garantita l'ammissione a tutti i ragazzi dell'ultimo anno oppure se ci saranno gli scrutini come sempre. L'impianto dell'esame comunque è chiaro e a definirlo è stato il ministero dell'istruzione, dopo aver consultato le associazioni di studenti, genitori e docenti. Praticamente manca solo l'ordinanza, prevista dalla legge di bilancio.
Ma per il momento è finita in una fase di stallo, come tutto il resto d'altronde. Secondo quanto assicurato dalla ministra Azzolina, la firma sarebbe dovuta arrivare entro la fine del mese. Ma poi la crisi di governo ha fermato tutto, anche le decisioni relative alla maturità. L'ordinanza dovrebbe passare infatti anche al vaglio del Consiglio superiore della pubblica istruzione ma per ora non è possibile.
LE CRITICITÀTutto è rimandato al momento in cui la crisi sarà superata e si saprà chi dovrà firmare l'ordinanza. E così, tra le questioni politiche, resta in panne anche l'esame di Stato, questione non da poco per mezzo milione di studenti: la maturità, che la cui revisione ha già sollevato polemiche prima ancora di essere resa pubblica, dovrà aspettare in un angolo ancora a lungo. Così come restano in un angolo i maturandi: vengono da un anno esatto di criticità, c'è chi non vede una scuola da mesi e chi, invece, entra ed esce dalle classi virtuali cercando di portare a termine i programmi.
Non solo, al loro fianco ci sono anche i docenti che non sanno più che risposte dare ai loro ragazzi. Basti pensare che in questa fase dell'anno scolastico, negli anni passati, generalmente i maturandi venivano a conoscenza delle materie scelte per l'esame: vale a dire che il ministero dell'istruzione comunicava entro il 31 gennaio quali materie sarebbero state oggetto della seconda prova scritta. Un momento cruciale, per prepararsi alla prova con simulazioni pubblicate online dal ministero e con esercitazioni in classe. Quattro mesi di tempo per entrare nell'esame, oltre allo studio da portare avanti.
Quest'anno non sarà così, non ci sono scadenze per decidere le materie d'esame. Ma in realtà nella maturità del 2020 le materie della seconda prova furono comunque parte integrante dell'elaborato che i candidati presentarono al colloquio. Una modalità adottata proprio per cercare di sostituire il secondo scritto con un'esposizione orale.
LA POLEMICAQuest'anno non c'è neanche questo tipo di indicazione e purtroppo non si sa quando le nuove regole arriveranno. «Viviamo una situazione incommentabile, legata all'irresponsabilità della politica tuona Federico Allegretti, coordinatore della Rete degli studenti medi e ovviamente ci rimettono gli studenti. Avevamo ricevuto una convocazione dal ministero per il 27 pomeriggio ma poi è stata annullata e rimandata a data da destinarsi. E' chiaro che la maturità è l'ultimo dei pensieri per il governo ma credo che debba comunque stare all'interno dell'agenda del ministero».
Da un'emergenza all'altra, quindi, non c'è pace per gli studenti. La maturità un anno fa venne stravolta dal Covid, quest'anno anche dalla crisi di governo.
E nelle incertezze generali, oggi protestano i Cobas con uno sciopero generale di 24 ore. Ad incrociare le braccia saranno anche il settore scolastico e il trasporto pubblico che avrà inevitabili ripercussioni anche sulle lezioni in presenza.
Lorena Loiacono