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Scuola aperta l’estate, Flc Cgil: “Non è un centro estivo, dal ministro Valditara solo propaganda”

“Il ministro Valditara non va oltre gli slogan – attacca la segretaria della Flc Cgil, Gianna Fracassi, intervistata da Fanpage.it – le scuole sono già aperte d’estate, perché ci sono corsi di recupero e si svolgono gli esami”. E aggiunge: “La scuola non è un centro estivo, hanno funzioni diverse”.

24/07/2023
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fanpage.it

Tommaso Coluzzi

Solo propaganda, slogan e misure fallimentari. La segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, attacca il ministro dell'Istruzione Valditara sulle ultime uscite, soprattutto sulla proposta di tenere le scuole aperte l'estate per aiutare le famiglie. Intervistata da Fanpage.it, la sindacalista critica anche la figura del docente tutor e annuncia che verrà impugnato il decreto sul dimensionamento scolastico.

Segretaria, cosa rispondete al ministro Valditara che dice di voler tenere le scuole aperte l'estate per aiutare chi lavora?

Bisognerebbe capire prima di tutto cosa significa. Vuol dire cambiare la decorrenza dell'anno scolastico? Segnalo che le scuole sono già aperte d'estate, perché ci sono corsi di recupero e si svolgono gli esami. Il ministro non va oltre gli slogan, come i suoi predecessori d'altronde.
Non è una novità quindi…Tutti i ministri dell'Istruzione, in questa fase dell'anno, tirano fuori la stessa storia. Poi si rendono conto che la scuola non è un centro estivo, né un doposcuola. Se si vuole intervenire in questo senso ci sono già soggetti che se ne occupano, come gli enti locali. E poi c'è una differenza enorme tra l'aprire la scuola per dare una risposta a chi lavora, come ha detto il ministro Valditara, e l'aprire la scuola per compiere la sua missione, ovvero costruire un curriculum di competenze e conoscenze. Sono funzioni diverse.

Oggi si sta riparlando molto degli esami di riparazione da svolgere inderogabilmente entro agosto, è arrivata anche una nota del ministero…

È abbastanza incredibile, visto che già si tengono ad agosto. Poi le scuole, nella loro autonomia, definiscono i calendari. Non è una novità. Mi sembra che ci sia una percentuale di propaganda piuttosto alta, soprattutto su cose che le scuole già fanno.

A settembre non ci saranno gli esami di riparazione, però parte il docente tutor, che è stata un po' la misura simbolo del ministro Valditara. Cosa ne pensa?

C'è un problema enorme su come è stata strutturata la figura. L'orientamento deve riguardare tutto il consiglio di classe, non può essere delegato a una persona che dovrebbe occuparsi da sola di una cinquantina di studenti. Così rischia di non raggiungere il suo scopo. Pensare, poi, che l'orientamento sia una funzione che si risolve con l'impegno di un insegnante e non con altri interventi – come ad esempio attività aggiuntive per i ragazzi – la rende un'operazione ancora più fallimentare.

Sull'importanza dell'orientamento, però, è d'accordo?

Le dico che l'orientamento comincia e si esaurisce solo durante la scuola secondaria di secondo grado, ma dovrebbe essere sviluppato dalle medie. Già lì si intravedono le difficoltà nell'identificare una scelta consapevole. Non avendo un biennio unitario, siamo sempre nella situazione in cui i ragazzi scelgono precocemente, il che favorisce la dispersione. E lo sappiamo da decenni. Ma è più semplice piantare la bandiera del tutor orientatore che risolve il problema. Anche in questo caso si affronta una questione complessa in maniera abbastanza banale.

Perché sul dimensionamento scolastico state protestando duramente contro le decisioni del ministro Valditara e del governo?

Perché Valditara è intervenuto con un ulteriore taglio dell'autonomia scolastica rispetto a quello già definito nel Pnrr. Questo riduce, soprattutto in alcuni territori, la presenza di istituzioni scolastiche autonome. Parliamo ti tagli fino al 24%. Non sono numeri bassi. È un intervento profondamente sbagliato, perché non solo ha un effetto sugli organici di dirigenti, docenti e personale Ata, ma si vanno anche a costituire delle mega-autonomie scolastiche, con una popolazione molto ampia, e si sguarniscono alcuni territori in maniera consistente. L'abbiamo già detto al ministro: impugneremo il decreto.