Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Scuola, calano i docenti ma 90 mila alunni in più

Scuola, calano i docenti ma 90 mila alunni in più

La protesta della Cgil, in 5 anni 81 mila posti da insegnante in meno

15/04/2013
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

90.000 alunni, che avrebbe dovuto determinare un incremento di circa 9.000 docenti. Lo evidenzia Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, criticando «le politiche regressive» che hanno portato alla «demolizione della scuola pubblica».
Con oltre 90.000 alunni in più, osserva Pantaleo, si sarebbero dovute creare non meno di 4.500 nuove classi (con media di 20 alunni per classe), invece ne sono state tagliate oltre 9.000. La conseguenza «è evidente: le cosiddette classi pollaio sempre più numerose, spesso anche oltre il tetto massimo previsto per norma».
Si taglia, prosegue il segretario della Flc-Cgil, «ovunque, -28.032 posti nella primaria, -22.616 nella secondaria di primo grado, -31.464 nella secondaria di secondo grado, eccetto la scuola dell'infanzia dove le sezioni registrano un piccolo aumento. Non va meglio per il personale tecnico amministrativo: -17,5% dei posti in cinque anni: ciò significa meno sicurezza, meno servizi, meno laboratori».
Infine, conclude, «le stesse istituzioni scolastiche sono state consistentemente ridotte di quasi il 20%, cioè scomparse quasi 2.000 scuole».
La Flc Cgil chiede «alla politica tutta che si faccia carico delle emergenze della scuola italiana e che si avvii un piano di investimenti che consenta di invertire questo drammatico trend». Eurostat qualche giorno fa certificava una realtà: L'Italia è all'ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica in istruzione. «È evidente che anche i dati drammatici sugli abbandoni scolastici sono collegati a questo progressivo disinvestimento e alla corrispondente azione di taglio», conclude Pantaleo.

Scarica il documento con le elaborazioni della FLC CGIL