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Scuola, circolare del ministero "Maturandi tutti in presenza"

STRAPPO DELLA PUGLIA: "DAD A RICHIESTA fino a fine anno"

24/04/2021
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La Stampa

nadia ferrigo

Tutti vogliono tornare in classe, ma la precedenza deve andare a chi è all'inizio e chi alla fine del percorso stolastico. Lo stabilisce la circolare del ministero dell'Istruzione, tra le indicazioni per gli studenti delle superiori in aula da lunedì: nelle zone rosse per metà, mentre nelle gialle e arancioni non c'è ancora un accordo sulle percentuali. Elementari e medie ritroveranno il loro compagno di banco, ma i più grandi? L'indicazione della circolare del ministero delle Educazione recita: «almeno al 70 e fino al 100% ».

Il governatore della Puglia Michele Emiliano intanto continua la sua battaglia per la didattica a distanza e in serata dichiara: «Spero di poter lasciare alle famiglie la libertà di scegliere se mandandare i figli a scuola». In disaccordo con il Governo anche il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, che contesta i numeri: «Sarebbe meglio il 60%, anche se il Governo ci dice che che neldecreto c'è la possibilità per i presidenti di Regione di fare un'ordinanza diversa. Sempre che non scenda sotto il 50%. Bisognerà trovare un soluzione nelle prossime ore». Conoscere le percentuali il venerdì sera per il rientro in classe del lunedì è impensabile per il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, e un «balletto imbarazzante della politica» per i sindacati. «La scuola è ostaggio dei conflitti nella maggioranza - chiosa il segretario Francesco Sinopoli -. In moltissimi istituti secondari la presenza al 70% è una scelta incompatibile con gli standard di sicurezza». Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, tenta di smorzare i toni, registrando le divergenze ma sottolineando anche « l'ampia flessibilità per giungere al 100% nei tempi e nei modi che i territori potranno riconoscere».La circolare dedica una riflessione alla fatica psicologica sofferta dagli studenti. La raccomandazione è di affiancarli e sostenerli «avendo particolare attenzione e comprensione in questo tempo, che per molti costituisce un vero e proprio reinserimento». E anche se il secondo anno scolastico fatto a pezzi dal Coronavirus non è ancora finito, già ci si domanda che cosa succederà il prossimo a settembre. —