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Scuola. Deputati Unione: La Riforma Moratti va cancellata

giu 2005 (ANSA) - ROMA, 21 GIU - Alla vigilia degli esami di maturita' i gruppi dell'Unione di Camera e Senato lanciano l'allarme per l'avvio del prossimo anno scolastico: a fronte di un incremento,...

22/06/2005
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giu 2005
(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Alla vigilia degli esami di maturita' i gruppi dell'Unione di Camera e Senato lanciano l'allarme per l'avvio del prossimo anno scolastico: a fronte di un incremento, negli ultimi tre anni, di circa 55.000 studenti gli insegnanti sono diminuiti di quasi 12.000 unita' e la situazione non sembra destinata a migliorare visto che delle piu' volte annunciate immissioni in ruolo dei precari ancora non c'e' traccia.
In una conferenza stampa, nel salone del gruppo della Margherita al Senato, i parlamentari delle forze dell'opposizione hanno denunciato la "situazione di collasso" in cui versa attualmente la scuola italiana impegnandosi a proporre un progetto per risanare il settore "condiviso e non calato dall'alto come la riforma Moratti".
"Per noi - ha sottolineato Fiorello Cortiana dei Verdi - la scuola ha una dimensione strategica". "E proprio per questo - ha aggiunto la diessina Alba Sasso - vogliamo piu' tempo a scuola, piu' risorse e piu' insegnanti. Ci daremo da fare perche' la fine del prossimo anno scolastico segni anche il tramonto di questa riforma rifiutata da tutti e la fine della carestia per un comparto cruciale per lo sviluppo del Paese".
Un comparto cruciale al quale l'attuale Governo ha destinato, secondo i parlamentari del centro-sinistra, ben poca cosa. "Le cifre che la Moratti va a sbandierare in Tv sono fasulle. La verita' e' - ha osservato la senatrice Maria Chiara Acciarini (Ds) - che nell'arco di 5 anni l'aumento dell'investimento a favore dell'istruzione e' stato di soli 120 milioni di euro, una somma che non serve neppure al recupero del tasso di inflazione".
E' sbagliato - accusano i parlamentari dell'opposizione - l'approccio del Governo Berlusconi "che considera la scuola un costo da ridurre e non
un investimento". Per l'anno scolastico 2005-2006 - hanno sottolineato i sindacati confederali di categoria che stamani hanno incontrato deputati e senatori dell'Unione - sono previste oltre 20.000 cessazioni dal servizio per il personale docente e circa 7.500 per il personale tecnico e amministrativo. Questo dato, in assenza di immissioni in ruolo - hanno denunciato - inevitabilmente aumentera' il divario tra il personale di ruolo e quello precario. In piu' - hanno aggiunto stamani i parlamentari - la riduzione dei posti in organico nella secondaria si traduce nella riconduzione forzata delle cattedre a 18 ore, aumentando il numero dei docenti che operano nelle classi e aumentando le situazioni di discontinuita' didattica. Preoccupa dunque anche "la scarsa considerazione del fattore qualita'". "C'e' ovunque - constata Acciarini - una forte riduzione dei progetti, da quelli per l'integrazione degli alunni stranieri a quelli per l'educazione degli adulti o per i disabili (uno dei fronti sui quali si taglia e si precarizza di piu')". Tagli su tutti i fronti che - ha avvertito Titti De Simone (Prc) - "mettono a dura prova la tenuta del sistema".
Da non trascurare, poi, in questo contesto, secondo Albertina Soliani (Dl), la "forte demotivazione degli insegnanti". "Bisogna restituire autorevolezza ai professori e responsabilizzare i ragazzi per far fronte - ha osservato l'esponente della Margherita - all'attuale smarrimento degli uni e degli altri".
Insomma, anche per quanto riguarda la vita interna della scuola, secondo le forze dell'opposizione, si e' al collasso: "cresce un malessere esistenziale e il parallelo indebolimento dell'asse culturale".
Ma l'Unione non stara' a guardare. "Ci stiamo attrezzando - ha assicurato Soliani - per voltare pagina, impegnandoci sulla Finanziaria 2006 e mettendo a punto nei prossimi mesi un programma dell'Ulivo che sia in grado di dare anche alla scuola lo slancio necessario per rinascere. Un obiettivo a cui puntare individuando alcune grandi finalita' politiche: la qualita' del servizio e dei suoi risultati, l'uguaglianza delle opportunita', l'intesa con Regioni e autonomie locali, investimenti su autonomia scolastica e progettualita'".(ANSA).