Scuola/ Domani a Roma protestano prof seconda lingua comunitaria
Riforma li penalizza per dare più spazio a insegnamento inglese
Roma, 21 feb. (Apcom) - Una giornata di mobilitazione degli insegnanti della seconda lingua comunitaria: è quella che si svolgerà domani a Roma per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni a seguito della decisione del ministero dell'Istruzione di potenziare nella scuola media lo studio dell'inglese penalizzando le altre principali lingue del vecchio continente.
Ad organizzarla saranno gli insegnanti del comitato nazionale 'Salviamo la seconda lingua comunitaria' e l''Associazione per la democrazia linguistica': alle 11 in Via di Torre Argentina 76, è in programma un'assemblea nazionale, cui farà seguito un corteo che dalle 15 si incamminerà sino al ministero dell'Istruzione.
"La società della conoscenza - si legge in un comunicato degli organizzatori - ha bisogno di uomini e di donne in grado di comunicare tra loro e con gli altri in più lingue e adattarsi a diversi contesti di vita, di studio e di lavoro caratterizzati da culture diverse. Conoscere una sola lingua straniera significa partire da una situazione di svantaggio socio-culturale, economico e professionale nell'Europa di oggi e ancor più, nel mondo di domani".
Nel mirino dei manifestanti sta, in particolare, la possibilità di utilizzare le ore della seconda lingua comunitaria nella secondaria di primo grado per potenziare l'insegnamento della lingua inglese. Una decisione "non in linea con quanto previsto dagli organismi europei che, dal 1995, pongono, tra i cinque obiettivi prioritari per i sistemi educativi e formativi dei paesi membri dell'Ue, la promozione della conoscenza di almeno due lingue comunitarie oltre alla lingua materna".
Alla manifestazione ci sarà anche la Flc- Cgil: "condividiamo le ragioni di questa protesta - ha detto il segretario Domenico Pantaleo - contro questa disastrosa politica di deprivazione culturale che penalizza gli studenti italiani rispetto ai loro coetanei europei, che non rispetta le indicazioni dell'Ue sulle lingue che mirano al plurilinguismo e cancella gli impegni sottoscritti nel 2002 a Barcellona dallo stesso presidente del Consiglio Berlusconi, sull'insegnamento di almeno due lingue oltre alla lingua madre".
Nelle scorse settimane anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) nel parere sulla bozza di regolamento sul primo ciclo di istruzione aveva espresso un giudizio altrettanto negativo: "la previsione dell'insegnamento di 'inglese potenziato' da realizzare con la soppressione dell'insegnamento della seconda lingua comunitaria - aveva fatto sapere l'organo superiore scolastico - impoverisce la qualità della formazione complessiva degli allievi ed è in contrasto con le linee generali di politica scolastica a livello comunitario".