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Scuola, eliminata solo una supplenza su 3

Nell’anno di transizione della riforma, ventimila cattedre potrebbero essere ancora coperte con incarichi temporanei.

21/08/2015
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Il Messaggero


ROMA Ancora un anno di docenti precari in cattedra. Per guarire dalla supplentite la scuola italiana dovrà attendere fino al 2016. Un rinvio che rischia di far saltare i piani della riorganizzazione prevista dalla riforma della Buona scuola, che puntava a far sparire le graduatorie ad esaurimento assumendo in massa tutti i precari. Ma per quest’anno non sarà così, come per gli albi territoriali e per la convocazione dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Punti fondamentali della riforma, congelati e posticipati al 2016-2017. Sono circa 20mila infatti i docenti che potrebbero accettare una supplenza fino al 30 giugno: si tratta di stime che prendono in considerazione i partecipanti alle fasi B e C del piano straordinario e che, in attesa di un’immissione in ruolo per l’organico del potenziamento, potrebbero accettare di buon grado una supplenza.
Una prospettiva poco rassicurante soprattutto per chi è chiamato a far funzionare le scuole e ad avviare la didattica: «In questo modo - commenta Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - si è deciso di rinviare ancora una volta la partenza della riforma: una scelta che può essere pericolosa perché c’è il rischio che fra un anno ci si trovi nelle stesse condizioni. E nel frattempo non si risolve la cronica carenza di docenti delle materie tecnico-scientifiche: i concorsi non sono stati banditi e anche quest’anno avremo l’esigenza di trovare dei precari».
LA PRECISAZIONE DEL MIUR
Il nuovo anno scolastico è alle porte e, stando alle prime stime, un esercito di docenti aventi diritto al ruolo è pronto a salire in cattedra da supplente. Ancora una volta, fino al 30 giugno prossimo ma non solo: il Miur ieri ha infatti precisato agli uffici scolastici che verranno date a supplenza anche tutte quelle cattedre annuali, quindi fino al 31 agosto, che si sono rese disponibili dopo la comunicazione dei posti per le immissioni in ruolo. Una possibilità, già prevista nel testo della riforma della Buona scuola, adottata dal Miur per garantire la continuità didattica agli studenti che non vedranno avvicendarsi in cattedra docenti diversi. La buona notizia inoltre è che tutte le convocazioni per le supplenze devono avvenire entro l’8 settembre, come richiesto dal ministro Giannini agli uffici scolastici, per iniziare l’anno con tutti i docenti in cattedra, probabilmente per la prima volta.
FINO A NOVEMBRE
Potrebbero scegliere di accettare una supplenza, quindi, circa 20mila docenti tra i 71mila che hanno fatto domanda di assunzione a tempo indeterminato: tra le richieste infatti 10 mila sono state evase dalla fase B, altre 10mila riguardano i docenti per la scuola dell’infanzia che non possono far parte del piano di assunzione e restano in attesa di un piano ad hoc per la fascia 0-6 anni. Restano in piedi quindi circa 50mila domande per la fase C, quella del potenziamento dell’organico, che verrà espletata ad anno scolastico inoltrato. Nel mese di novembre. Fino a quel momento i docenti saranno disposti ad accettare gli incarichi a tempo, soprattutto per avere una retribuzione. In altre parole, possono decidere di essere assunti nel loro posto a tempo indeterminato solo giuridicamente, restando almeno per un anno nella scuola in cui hanno ricevuto l’incarico temporaneo. «Una volta che l’ufficio scolastico convocherà il docente - spiega Marcello Pacifico dell’Anief - sarà difficile che la supplenza venga rifiutata in attesa di un’assunzione che potrebbe arrivare a distanza di mesi e che, per ora, non si sa neanche dove sarà assegnata». E non saranno pochi: lo scorso anno infatti le supplenze effettuate con docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento sono state circa 30mila, tra queste è verosimile che ci siano state delle assunzioni nelle prime fasi 0, A e B pari a circa 10mila persone. Le restanti 20mila potranno quindi essere confermate come supplenze, visto che il sistema ne ha bisogno per andare avanti.
LE SUPPLENZE BREVI
Restano in attesa anche i supplenti delle graduatorie di istituto a cui, fino allo scorso anno, venivano assegnate le supplenze brevi che, d’ora in poi, saranno coperte dall’organico del potenziamento che secondo i piani partirà dal mese di novembre: fino a quel giorno, a coprire le supplenze di pochi giorni ci penseranno i precari delle graduatorie di istituto.
Lorena Loiacono
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