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Scuola, l’Italia torna sui banchi tra flash mob e contestazioni

Striscioni e volantinaggi nelle città, l’11 ottobre primo corteo. I rappresentanti degli studenti: «Servono interventi strutturali».

12/09/2013
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Il Messaggero


 

I RAGAZZI CHIEDONO UN PIANO STRAORDINARIO DA 15 MILIARDI DI EURO PER LA SICUREZZA E UNA LEGGE NAZIONALE
ROMA Si riaprono le scuole, ritornano antiche insoddisfazioni di studenti e famiglie per situazioni mai risolte, caro libri e vetustà di molte sedi al primo posto. Studiare in Italia è ancora un problema. E i giovani sono già scesi in piazza. Striscioni e volantinaggi si sono svolti ieri mattina davanti alle scuole in tutta Italia e flash mob sono stati annunciati in questi giorni nelle grandi città, tra cui Roma e Firenze, per sollecitare maggiori investimenti, nonostante i recenti provvedimenti del governo, giudicati insufficienti. Il tutto in vista di una grande mobilitazione indetta per l'11 ottobre, dal titolo “Non c'è più tempo”. «A Roma e in altre città - spiega l'Unione degli Studenti - abbiamo volantinato ed informato sui problemi irrisolti della scuola e del Paese in vista della mobilitazione dell'11 ottobre». Secondo l'Uds, «il Decreto legge Istruzione lascia insolute le questioni strutturali della scuola italiana e nonostante i buoni propositi i finanziamenti individuati dal Governo sono totalmente insufficienti. Cento milioni di euro coprono a malapena un terzo degli aventi diritto alla borsa di studio universitaria, 8 milioni di euro sono briciole per finanziare un sistema decente di comodato d'uso per i libri di testo. Vogliamo un piano straordinario di 15 miliardi di euro per mettere in sicurezza le scuole, vogliamo una legge nazionale sul diritto allo studio».
LE RISORSE
A Firenze gli studenti hanno affisso all'entrata di scuola manifesti con il disegno di clessidra. “Crediamo – hanno spiegato i giovani - che non si può più tergiversare con misure tampone: la scuola pubblica ha bisogno di risorse ingenti e risposte strutturali”. Le risorse – denunciano gli studenti - ci sono e vanno prelevate dai grandi sprechi che il Governo continua a sostenere: dagli F-35, alle grandi opere inutili, all'evasione fiscale, parliamo di decine di miliardi di euro sperperati ai danni della nostra generazione senza futuro. “Questa mattina (ieri, ndr) - spiega Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi – eravamo davanti alle scuole italiane per ribadire che il modello scolastico va ripensato nel quadro nazionale sul diritto allo studio, servono investimenti su edilizia e sicurezza”.
Situazione precaria anche in Lombardia dove l’anno scolastico si è aperto all'insegna della carenza di dirigenti scolastici: su un totale di 1.149 istituti, i reggenti sono 415 e devono occuparsi di due scuole contemporaneamente. Intanto, la platea scolastica, è passata da 1.160.414 alunni dell'anno scorso agli attuali 1.172.333. «Siamo preoccupati per le oltre diecimila supplenze - ha detto l'assessore Aprea - il rapporto tra docenti di ruolo e supplenti è quasi di uno a dieci». Astucci, penne, pastelli e quaderni gratis per gli alunni più bisognosi. È l'iniziativa promossa a Ravenna dal Tavolo Povertà, coordinato dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune, per aiutare le famiglie in difficoltà in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico. «Per far felice un bambino - dichiarano gli organizzatori - rendendolo “uguale” a tutti gli altri bastano pochi euro».
Francesca Filippi