Scuola. La coperta è sempre corta…
Di Mariapia Labita.
Pubblicato su www.politicaprima.com
Mi tocca fare i conti con le riflessioni del giorno dopo lo sciopero del 5 Maggio. Noi precari storici abbiamo scelto di rimanere nel corteo ognuno con i colleghi di ruolo della scuola dove attualmente siamo in servizio.
Mi è stato chiesto come mai non avevo portato lo striscione del Coordinamento… quello con la bandiera viola per intenderci! La bandiera che ci ha accompagnati in tutti questi lunghi anni di lotta (è servita?… Non abbiamo ottenuto niente di niente forse perché non eravamo abbastanza appoggiati politicamente!).
Molti membri del gruppo hanno preferito partire per il ruolo certo del nord mentre altri siamo rimasti … la storia chi l’ha vissuta la conosce bene. Ognuno ha avuto motivazioni serie per optare per l’una o l’altra scelta (affari personali e non entro nel merito).
Negli anni passati ci era stato detto che SE ci fosse stato un governo AMICO le cose sarebbero andate diversamente… eppure siamo ancora qua, al sud, precari e forse la situazione peggiorerà nei prossimi mesi.
Si parla di assunzioni e nel frattempo c’è chi, tenendo basso profilo, quatto quatto e nell’ombra di gruppi chiusi e poco inclini alla solidarietà tentano di portare ACQUA al proprio mulino a discapito di chi attende con Punteggi ENORMI e dopo tanti concorsi, aggiornamenti, selezioni e chi più ne ha più ne citi!
BENE! Lo sciopero del 5 Maggio 2015 è riuscito, le adesioni sono state elevatissime, il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti anche.
La domanda è la seguente: ” Verso quale delle svariate categorie di docenti e personale Ata sarà MANOVRATO il successo del 5 maggio? Chi è che sta... “Politicamente parlando”... dietro ogni gruppo della scuola? L’enorme quantità di EMENDAMENTI la dice lunga!
Da questo CAOS “Chi “ ne trarrà giovamento?
Com’è NOTO a tutti, i Precari del Sud sono stati coloro che da sempre hanno pagato il PREZZO più alto in termini di ricadute positive per il posto di lavoro (vedasi Maestro Unico… idea balorda!)
Com’è NOTO (ne prendono consapevolezza solo adesso le famiglie degli alunni) il PREZZO più alto lo hanno pagato i bambini del sud e i ragazzi del sud che rispetto ai coetanei del nord hanno passato tra i banchi un numero di ore inferiore che li rende MENO preparati (lo dicono le prove Invalsi… guarda caso!)
Forse e dico “forse” NON sarebbe ora che il governo optasse per una scuola statale che SU TUTTO il territorio nazionale fornisse le medesime OPPORTUNITA’ agli alunni del nord come a quelli del sud?
FORSE e lo ripeto “Forse”, invece di perdere ancora TEMPO a consultare i vari gruppi di docenti contandone gli affiliati per capire SE conviene “Politicamente parlando ovviamente, aiutare un gruppo o meno…”
E… considerato che la coperta è corta e se tiri da un lato devi ridurre dall’altro (docenti immobilizzati, GAE non uno di meno, precari storici, docenti di ruolo, prof di classi di concorso che non esistono più… terze e seconde fasce e via dicendo… idonei di concorso etc.) FORSE sarebbe meglio AGIRE sul piano della qualità e cioè:
- NO classi pollaio
- NO maestro unico
- Ripristino moduli o almeno 30 ore
- Aumento delle ore di ARTE, Educazione Fisica, Educazione alla cittadinanza in tutti gli ordini di scuola, Educazione alla legalità... potremmo citarne tante altre ancora di ORE che andrebbero beneficamente a influire sulla formazione delle giovani generazioni!
- Sostegno agli alunni per tutte le ore di permanenza a scuola
- Scuole sicure
- Scuole belle ma per davvero e NON ripitturate alla meno peggio tanto per farsi pubblicità politica!
- CORSI di aggiornamento UTILI all’insegnamento e non perdite di tempo tanto per fare!
Potrei continuare... potremmo continuare.
ECCO! Questa potrebbe essere una risposta adeguata alla mobilitazione del 5 maggio 2015. E infine!
Le GAE (Graduatorie ad Esaurimento) che ho/abbiamo sempre difeso…
Occorre salvaguardarle per consentire un sistema che bene o male ha garantito una certa TRASPARENZA perché poi… lo sappiamo bene che di imbrogliare si può imbrogliare sempre SE si sceglie la via non propriamente parallela alle regole e alla legalità.
Ma questa è tutta un’altra storia!