Scuola, le novità nella legge di bilancio: concorsi per neolaureati, alle elementari torna il team. Ma i precari protestano
Tra le misure che il ministro Bussetti ha consegnato, nell'ottica dei risparmi, anche la cancellazione definitiva della chiamata diretta all'Università. Ridotta anche l'alternanza scuola-lavoro (ore più che dimezzate). I docenti non di ruolo minacciano il blocco degli scrutini
Corrado Zunino
La scuola entra nella Legge di bilancio aprendo le porte ai neolaureati e chiudendole ai precari storici, che ora promettono una battaglia ferale: "Bloccheremo gli scrutini". Tra le varie iniziative low cost intraprese da questo ministro, e che oggi lo stesso Marco Bussetti ha consegnato al Parlamento, è andata in porto quella annunciata nel videoforum di Repubblica Tv: si accederà ai concorsi direttamente dopo la laurea. Vengono aboliti tutti i percorsi post-universitari di specializzazione e abilitazione a pagamento: tirocini formativi, scuole Siss.
Il ministro, lo scorso 12 settembre, disse: "Ho lavorato da agosto a un progetto di grande semplificazione. C'è bisogno di docenti giovani che diano forza alla scuola italiana, laureati subito in cattedra. Vogliamo fermare le procedure straordinarie non ancora avviate, dare semplificazione e un ordine". Si potrà - si comprende adesso - accedere al concorso per diventare insegnanti se nel portfolio universitario ci sono 24 crediti formativi per esami di Didattica e Pedagogia superati. I concorsi restano nazionali, ma si potrà scegliere la regione in cui si vuole essere assunti e saranno banditi per le discipline dove ci saranno posti vacanti. "Chi vincerà il concorso avrà la garanzia del posto nella regione scelta", dice il ministro, "e dovrà rimanerci per cinque anni, a tutela dell'interesse degli alunni alla continuità didattica". La misura vale sia sul posto comune che su quello di sostegno. Il nuovo concorso ordinario partirà nel 2019 e sarà automaticamente abilitante per la professione. "Chi non passa, ritenta", assicura il ministro, "due anni dopo".
LA FORMAZIONE FIT RIDOTTA DA TRE ANNI A UNO
Questa novità, dirompente per l'arruolamento italiano, porta con sé una trasformazione del lungo periodo di tirocinio all'interno delle classi (tre anni) per i precari non abilitati: il cosiddetto Fit viene trasformato in un anno di "prova e formazione". Chi fallisce la prova, non ha appello. Bisogna ricordare che questo percorso - insieme a tutti i concorsi straordinari - è stato messo in mora dal Consiglio di Stato che ha chiesto che si esprima la Corte costituzionale.
In una progressiva cancellazione della "Buona scuola", viene abolito l'ambito territoriale da cui i vecchi "presidi-sceriffo" sceglievano i docenti necessari all'istituto. E, ancora, la riduzione dell'Alternanza scuola-lavoro (ore più che dimezzate): consentirà gran parte dei risparmi chiesti dal governo al Miur (in tutto 110 milioni di euro). Ora l'Alternanza cambia persino nome, trasformandosi in "Percorsi per le competenze trasversali". Il ministero delle Finanze ha respinto le richieste di 27.400 immissioni in ruolo formulate dall'Istruzione, e a quasi due mesi dall'inizio della scuola molte cattedre sono ancora da coprire.
ALLE ELEMENTARI SI TORNA AL TEAM
Nella scuola primaria il ministro Bussetti vuole il ritorno dei maestri di educazione fisica, inglese e musica. Quindi, il ritorno al sistema precedente alle riforme Moratti e Gelmini. Il nuovo impianto è già previsto nel Documento di Economia e Finanza e dovrebbe essere inserito a gennaio in un collegato alla Finanziaria. Il progetto è condiviso anche in Parlamento, dove nelle commissioni di competenza si sta discutendo su disegni di legge orientati verso lo stesso scopo.
Sul fronte digitale, viene creato un nucleo di 120 docenti che costituiranno équipe territoriali formative: favoriranno l'innovazione didattica nelle scuole. "Saranno a disposizione degli istituti scolastici per la diffusione di buone pratiche e la formazione". Fino ad oggi la "Buona scuola" aveva puntato su docenti interni con attitudini tecnologiche.
Nei licei musicali vengono assunti 400 insegnanti. Con la Legge di bilancio 2018 si darà copertura, in queste strutture, a tutte le ore di strumento: "Chiuderemo il contenzioso che negli ultimi anni ha contrapposto le famiglie al ministero", dice Bussetti. Nel collegato di gennaio dovrebbero essere compresse le fasi (cinque) del concorso per dirigenti scolastici in corso.
EMERSIONE DELLE LEZIONI PRIVATE
Il Governo vuole far emergere le lezioni private offerte al di fuori dalla scuola, oggi spesso in nero. Per questo ha previsto in Legge di bilancio una cedolare secca: dal 1° gennaio 2019 i docenti potranno pagare una "flat tax" pari al 15 per cento sui compensi percepiti per le lezioni di recupero. I redditi non andranno più ad accumularsi alla retribuzione da lavoro dipendente (aliquota Irpef dal 23 al 43 per cento) e beneficeranno, appunto, di un carico tributario inferiore.
Con uno stanziamento da 1,7 miliardi, il Governo evita la riduzione degli stipendi dei pubblici dipendenti a partire da gennaio 2019. Di questa misura beneficeranno anche i docenti della scuola e gli amministrativi (Ata). All'interno di queste risorse si dovranno trovare i soldi per il rinnovo del contratto, vicino alla scadenza.
MILLE RICERCATORI PER L'UNIVERSITA'
Viene definitivamente cancellata la chiamata diretta delle università, le cosiddette cattedre Natta: le risorse liberate saranno utilizzate per assumere 1.000 ricercatori di tipo B in più. Le imprese vengono incentivate ad assumere giovani laureati con 110 e lode e dottori di ricerca o a trasformarne il rapporto di lavoro a tempo pieno, se già assunti a tempo parziale. Crescono - con 100 milioni di euro stanziati - i contratti di formazione per gli specializzandi medici. Sono incrementate anche le borse per i corsi di Medicina generale. In Legge di bilancio non c'è l'aumento previsto del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei - Ffo -: il governo lo rimanda a un collegato del 2019.
I PRECARI: "BLOCCHIAMO GLI SCRUTINI"
Il sindacato Uil fa notare che nella manovra di bilancio non c'è nulla che riguardi la gestione del largo precariato della scuola - almeno duecentomila tra maestri e professori - e che il concorso subito dopo la laurea rischia di scavalcare tutti gli iscritti alle graduatorie pre-ruolo non ancora assorbiti: "I sindacati, nonostante le promesse di Bussetti, non sono stati consultati neppure da questo governo". L'Associazione docenti per i diritti dei lavoratori (Anddl) scrive, a nome degli insegnanti in Terza fascia: "Se il Governo avvierà una tornata di concorsi per la prossima campagna elettorale di Maggio senza aver prima stabilizzato chi lavora da anni boicotteremo le attività didattiche, bloccheremo gli scrutini e ci renderemo irreperibili per gli esami di Stato. Siamo pronti a scatenare l'inferno con una valanga di ricorsi. Preparatevi a una manovra finanziaria bis per i risarcimenti dei danni subiti in questi anni".