Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Scuola, nella classifica del rendimento scivolano i bimbi delle elementari italiane

Scuola, nella classifica del rendimento scivolano i bimbi delle elementari italiane

Dopo i ragazzi delle medie, anche i più piccoli tornano indietro nella graduatoria internazionale sull'apprendimento. La valutazione al termine di un decennio di riforme (Moratti e Gelmini) che hanno riguardato l'istruzione primaria

12/12/2012
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Salvo Intravaia

Finora, a sfigurare nelle classifiche internazionali sugli apprendimenti erano soltanto i ragazzini della scuola media, adesso anche i bambini della scuola elementare cominciano a mostrare segni di cedimento. E l'Italia  -  in tema di performance in Lettura, Matematica e Scienze  -  perde tantissime delle posizioni di prestigio acquisite nel 2006. Migliorano, ma restano sempre nelle posizioni di rincalzo, i ragazzini della terza media. Il dato emerge dall'ultima indagine condotta dall'Iea (International Association for the evaluation of educational achievement), l'Associazione internazionale per la valutazione del rendimento scolastico.

Ogni cinque anni, l'Iea conduce due indagini: il Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) e il Timss (Trends in International Mathematics and Science Study). La prima, indaga sulle competenze in Lettura dei bambini di quarta elementare, la seconda sulle competenze in Matematica e Scienze tra i bambini di quarta elementare e i ragazzini della terza media (rispettivamente il quarto e l'ottavo anno di istruzione). E se le difficoltà degli studenti che frequentano le scuole medie italiane non sono una sorpresa perché già emerse dall'indagine Pisa, condotta dell'Ocse, e confermate dall'Invalsi italiano, quelle dei bambini delle elementari rappresentano un passo indietro.

Nel 2006, i bambini della quarta elementare italiani con 551 punti in Lettura figuravano al sesto posto, dopo Russia, Hong Kong, Canada, Singapore e Lussemburgo. In Europa, soltanto dietro al Lussemburgo.

Nel 2011, i piccoli italiani si piazzano al sedicesimo posto con 541 punti. E, in Europa, vengono superati da diverse nazioni: Finlandia, Irlanda, Danimarca, Croazia, Inghilterra, Olanda, Repubblica Ceca e Svezia, alcune delle quali  -  Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda e Croazia  -  non hanno partecipato all'edizione del 2006. Il Lussemburgo invece non partecipa.  

In matematica, i piccoli della scuola elementare fanno registrare praticamente lo stesso punteggio  -  508 punti anziché 507  -  ma dal sedicesimo posto scendono al ventiquattresimo. Da sette nazioni nel 2007 adesso ci superano in quattordici.

Netto peggioramento in Scienze: il quarto posto fra le nazioni europee con 535 punti si trasforma in un meno lusinghiero undicesimo posto con 524 punti. Nazioni come Germania, Danimarca, Svezia, Olanda e Repubblica Ceca che nel 2007 ci seguivano adesso ci precedono. Migliorano le performance in Matematica e Scienze dei ragazzi che frequentano la terza media. I 480 punti in Matematica del 2007, quattro anni dopo, diventano 498. Netto miglioramento anche in Scienze, dove i 495 punti del 2007 salgono a 501 nel 2011. 

La valutazione dell'Iea arriva al termine di un decennio di riforme che, tra il 2001 e il 2011, hanno interessato le elementari. Prima la riforma Moratti ha introdotto l'ingresso in prima a 5 anni e mezzo (il cosiddetto anticipo), il portfolio delle competenze e abolito l'esame di quinta elementare. Poi la Gelmini, dopo la breve pausa del governo Prodi, ha cancellato il modulo di tre insegnanti su due classi. Nel frattempo, il numero degli alunni per classe è cresciuto.