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SCUOLA/ PANINI (CGIL): FIORONI DOPO IL TUTOR CANCELLI PORTFOLIO

"Centinaia di carte che non descrivono il percorso dell'alunno"

19/07/2006
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Roma, 18 lug. (Apcom) - "Con la cancellazione del Tutor il nuovo anno scolastico può partire all'insegna della certezza su punti oggetto di forte scontro in questi anni: ora però chiediamo al ministro di cancellare con ogni urgenza anche la vessazione burocratica rappresentata dal portfolio". Lo ha detto Enrico Panini, segretario generale della federazione lavoratori della Conoscenza Cgil, all'indomani dell'accordo sottoscritto dai sindacati all'Aran che prevede la disapplicazione della funzione scolastica del tutor, dei contratti di prestazione d'opera e degli anticipi nella scuola dell'infanzia.

Per la Flc-Cgil c'è la necessità di fare chiarezza sulla valutazione delle competenze scolastiche: il portfolio, secondo Panini, non sarebbe altro che "una raccolta di centinaia di carte senza un indirizzo preciso che non serve a descrivere il percorso dell'alunno".

Secondo il leader del comparto sindacale della Conoscenza, questo tipo di valutazione fa riferimento a "quella bruttura rappresentata dalle Indicazioni nazionali, un testo che ha dato all'Italia il triste primato di essere l'unico paese nel globo nel quale è stato cancellato dai programmi di insegnamento l'evoluzionismo ed introdotto il creazionismo".

Il portfolio è stato introdotto sperimentalmente (sulla base delle indicazioni nazionali allegate al decreto legislativo 59/04) dal ministro Moratti nell'anno scolastico 2004/05. Attraverso un'apposita circolare - la n. 84 del 10 novembre 2005 - sono poi state definite le linee guida per la sua compilazione: un'ampia modulistica, in parte già strutturata e vincolante per le scuole, comprendente anche il documento di valutazione dell'alunno, il modello di certificazione delle competenze e il consiglio di orientamento.

Il 2 febbraio scorso il Tar del Lazio, cui aveva ricorso proprio la Flc-Cgil, ha emesso una sentenza di sospensiva:secondo il tribunale amministrativo laziale la circolare n. 84/'05 avrebbe violato la normativa sulla privacy e inserito tra le materie curriculari l'insegnamento dell'ora di religione (sino ad allora facoltativa).

A marzo il ministero dell'Istruzione, allora sotto l'egida del ministro Moratti, ha però impugnato al Consiglio di Stato l'ordinanza di sospensiva emessa dal Tar del Lazio dando indicazioni agli istituti scolastici e alle direzioni generali di non applicare, per l'anno in corso, nessuna delle due novità introdotte sul portfolio. In attesa dell'esito del ricorso, i tecnici del ministero specificarono comunque che "l'ordinanza del Tar non sospende il portfolio e le Linee guida ma soltanto due aspetti della circolare".