Scuola più digitale La nuova ricetta punta sulle reti
Prevista la collaborazione con le imprese e il territorio
Emanuela Micucci
La buona scuola digitale si fa con imprese, associazioni, università e Terzo settore. Alla loro collaborazione per sviluppare le competenze digitali degli studenti si rivolge una delle 5 azioni del nuovo “Piano nazionale Scuola digitale” previsto nella riforma della scuola varata, giovedì scorso, dal governo. A partire dal prossimo anno scolastico tutte le scuole, nell'ambito dell'organico dell'autonomia, avvieranno attività didattiche e formative su logica e pensiero computazionale, utilizzo e applicazione dei dati, cittadinanza digitale ed educazione ai media, artigianato e produzione digitale, ricorrendo anche alla collaborazione di università, associazioni, organismi, aziende e Terzo settore. Offerta formativa digitale delle scuole, dunque, si amplierà coinvolgendo il territorio. Il disegno di legge sulla Buona Scuola stanzia 50 milioni di euro per l'aggiornamento del Piano nazionale Scuola digitale, risorse che arriveranno dal fondo per il funzionamento. Cinque le azioni previste per sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti, grazie alla programmazione europea e regionale e al Piano nazionale banda ultra larga, approvato lo scorso 3 marzo dal Consiglio dei ministri.
Oltre allo sviluppo delle competenze digitali degli alunni, tra i punti più importanti c'è la formazione: quella dei docenti per l'innovazione didattica, quella di dirigenti scolastici, assistenti amministrativi e tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione e per funzioni di supporto all'innovazione tecnologica. Si implementeranno inoltre gli strumenti organizzativi, tecnologici e didattici necessari a migliorare i processi di governance, la trasparenza e la condivisione di dati e informazioni da parte delle scuole e del Miur nelle sue diverse articolazioni amministrative. Digitalizzare non solo per smaterializzare i processi e risparmiare sugli acquisti, ma anche per far diventare più efficiente l'amministrazione scolastica migliorandola. In arrivo, infine, più wi-fi nelle scuole. Sentita la Conferenza Stato-regioni, infatti, si potenzieranno le infrastrutture di rete, puntando in particolare alla connettività e al wi-fi nelle scuole.
Un punto questo su cui il Miur cambia rotta rispetto al passato. Il piano “Scuola digitale”, dal 2008, concentrava l'attenzione su 3 obiettivi: diffusione delle Lim, le lavagne interattive multimediali, nelle scuole; l'allestimento di classi tecnologicamente avanzate con il progetto Cl@assi 2.0; la realizzazione di un modello di didattica avanzato per le zone territorialmente disagiate attraverso il progetto Isole in rete. Azioni poi rafforzate nel Piano eGov, nel 2009, e nell'Agenda digitale italiana del 2012, dove è stato introdotto il nuovo Piano nazionale Scuola digitale. Questo prevede, oltre al rafforzamento delle 3 linee precedenti, anche la costituzione di centro scolastici digitali per garantire l'offerta formativa anche in contesti territoriali svantaggiati e l'introduzione dei testi scolastici digitali dall'anno scolastico 2014/15. Il Ddl ora aggiorna il Piano puntando non più sulle strumentazioni tecnologiche quanto sulle infrastrutture di rete.