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SCUOLA/ PRESIDI: NEGATO RINNOVO CONTRATTO, SCIOPERO IL 12 MARZO

Fallito tentativo conciliazione al ministero: sindacati compatti

13/02/2007
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Roma, 12 feb. (Apcom) - Anche il tentativo di conciliazione per il rinnovo del contratto integrativo è andato a vuoto: i sindacati rappresentativi dei dirigenti della scuola (Cgil-Flc, Cisl-Scuola, Snals e Anp), dopo aver incontrato i responsabili del ministero della Pubblica Istruzione, hanno proclamato uno sciopero della categoria per il prossimo 12 marzo.

Al centro della contesa con la parte pubblica vi è la mancata sottoscrizione del contratto integrativo dei capi d'istituto: quello che impedisce ai presidi di ricevere una serie di arretrati e aumenti in busta paga (circa cento euro al mese) concordati da tempo. Secondo i dirigenti di viale Trastevere il contratto integrativo non può essere ancora rinnovato a causa di alcuni dettagli da definire: per i sindacati, però, i contratti diventerebbero automaticamente confermati dopo 55 giorni dalla loro sottoscrizione fra Aran e Sindacati.

Ma secondo il ministero questa norma sarebbe applicabile solo ai contratti collettivi nazionali e non a quelli integrativi: tanto che nei giorni scorsi è stato dato il via libera al contratto siglato a luglio fra Aran e Sindacati sulle nuove norme che regolano gli anticipi nelle scuole d'infanzia, la funzione tutoriale e contratti di prestazione d'opera.

"Lo sciopero si è reso inevitabile - fa sapere in una nota la Flc-Cgil - dal momento che al tavolo di conciliazione convocato per oggi l'Amministrazione non ha dato assicurazioni sufficienti relative alla stipula del CCNI dopo la sottoscrizione in via di ipotesi del 21 luglio 2006. Si è preso atto che il ministero della Pubblica Istruzione ha scritto una nuova lettera di sollecito al ministero dell'Economia, ma ciò non è una novità dal momento che già nel novembre 2006 analoghe sollecitazioni e appositi chiarimenti erano stati forniti al Mef senza effetto alcuno".

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, a seguito dei forti tagli di fondi accusati dal comparto della scuola a seguito della Finanziaria, per il ministro Fioroni si potrebbe così aprire un'altra questione spinosa: sul fronte del rinnovo dei dirigenti, come del resto su quello della riduzione di posti e dell'aumento degli alunni per classe, i sindacati di comparto hanno infatti ritrovato una totale compattezza.