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Scuola, rientro in classe anche senza tamponi Fondi per depurare l'aria `

Resta una certezza: le scuole per l'infanzia, le elementari e le prime medie dopo Pasqua riapriranno anche nelle regioni in fascia rossa.

26/03/2021
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Il Messaggero

Nell'Esercito la sperimentazione dell'uso dei test salivari è già in corso. Rispetto agli antigenici rapidi, che comunque prevedono l'inserimento del bastoncino nel naso, si tratta di un'operazione di verifica anti Covid molto meno invasiva. Immaginiamoci di eseguire i tamponi rapidi, al rientro a scuola dopo Pasqua, sui 2,3 milioni di scolari delle elementari. E di volere ripetere questa operazione ogni settimana (od ogni due) per essere certi che un bimbo positivo asintomatico non trasmetta il virus ai compagni che, a loro volta, tornati a casa, lo diffonderanno in famiglia. 
SCREENING DI MASSALo screening di massa, tra gli studenti, diventa ancora più praticabile se si ricorre ai salivari, soprattutto con la tecnica dell'esame di gruppo: si esamina la saliva di tutti gli alunni di una classe e solo se risulta la presenza del virus, allora si passa all'esame dei singoli, per capire chi è il positivo; altrimenti si prosegue con altre classi, risparmiando molto tempo. 
Per questa operazione di test di massa - antigenici o salivari - c'è chi vorrebbe coinvolgere squadre dell'esercito o, più semplicemente, medici delle Asl e volontari della Protezione civile; servirebbero almeno 10mila team, seguendo l'esempio dell'esperienza del Regno Unito. Dunque, si parte? Non subito. Difficilmente l'organizzazione sarà pronta per il 7 aprile: ciò che è certo è che anche nelle regioni in fascia rossa ricominciano le lezioni, ma appare improbabile che per allora sarà già pronta una struttura così capillare da garantire test a tutti gli alunni. 
Ci sono altre proposte: farli solo nelle regioni in fascia rossa o a campione. Se si legge tra le righe di ciò che trapela dal Governo e dall'ufficio del commissario si capisce che le scuole riapriranno anche senza un sistema di test di massa all'entrata (comunque solo su base volontaria).
APPLICAZIONERicordiamo la successione dei fatti: seguendo un'idea del consulente Agostino Miozzo, il ministro per l'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha proposto questa strategia a Figliuolo. Dall'ufficio del commissario e dal Ministero è stato confermato questo progetto, ma è anche stato aggiunto: i test agli studenti non sono vincolanti per la riapertura delle scuole dopo Pasqua, si tratta di un'ipotesi di lavoro per fare un'operazione di screening ai fini della sicurezza. C'è un altro problema pratico: gli eserciti non sono infiniti, se vogliamo eseguire 500mila vaccinazioni al giorno servono decine di migliaia di vaccinatori, di medici, di volontari, non è semplice trovarne anche altri che, ogni settimana, svolgano i test sul Covid a due milioni e mezzo di bambini. Ci sono altri fronti aperti: Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, ha annunciato che dei 300 milioni di euro previsti dal Dl Sostegno per la scuola, «150 sono destinati alla salubrità dell'aria all'interno degli istituti: depuratori e impianti di ventilazione meccanica». 
L'ANALISI DEI DATIAnche in questo caso: iniziativa lodevole, ma difficilmente darà risultati già dopo Pasqua. Ma allora la riapertura delle scuole cosa avrà di differente con quella dell'autunno scorso coincisa con un incremento dei casi positivi? Non molto, ma si conta sul fatto che il 50 per cento del personale scolastico è stato vaccinato. Questo non risolve però il problema della circolazione del virus tra gli alunni (non esiste un vaccino validato per gli under 16), anche se i sostenitori delle riaperture delle scuole ricordano che non vi è la dimostrazione che le aule siano luogo di diffusione del virus. Il Ministero vuole, comunque, migliorare il sistema di raccolta e analisi dei dati sui contagi in classe. Aiuterà l'arrivo della bella stagione, che consentirà di svolgere anche lezioni all'aperto. Resta una certezza: le scuole per l'infanzia, le elementari e le prime medie dopo Pasqua riapriranno anche nelle regioni in fascia rossa. E di questo parlerà anche il Comitato tecnico scientifico nella riunione di oggi che ha come oggetto l'analisi del report settimanale sui contagi nelle Regioni.
Mauro Evangelisti