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Scuola. Riforma governo: precari, privati e nuova didattica

Venerdì 29, secondo quanto promesso da Matteo Renzi, in Consiglio dei ministri dovrebbero arrivare le "linee guide" per la "scuola del futuro".

27/08/2014
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Agenzia Dire

Il governo sta lavorando alla riforma della scuola annunciata da settimane e anticipata ieri, durante il Meeting di Rimini, dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Venerdì 29, secondo quanto promesso da Matteo Renzi, in Consiglio dei ministri dovrebbero arrivare le "linee guide" per la "scuola del futuro".

Il governo sta mettendo a punto un turnover che prevede nuove assunzioni per sostituire gli insegnanti (4 su 10) che vanno in pensione tra 2017 e 2022. Inoltre, 600 nuovi presidi a breve e nuovo concorsone nel 2015. Novità anche nei contratti: gli scatti di anzianità vengono ridimensionati; la formazione permanente viene resa obbligatoria e incentivi ai docenti che su base volontaria offrono disponibilità oraria e dimostrano attitudini.

L'autonomia scolastica viene rafforzata: banca delle ore dell'autonomia gestita dal dirigente scolastico. Inoltre, una quota di insegnanti assegnati a un certo numero di scuole del territorio (nasce l'organico di rete e funzionale). Capitolo formazione: abilitazione dopo laurea magistrale (3+2) e un anno di tirocinio in classe. Destinate a sparire le graduatorie di istituto (467mila iscritti).

Novità anche nella didattica: inglese e informatica dalle elementari; reintroduzione di storia e geografia negli istituti tecnici; più ore di musica e storia dell'arte. E poi più fondi alle scuole dell'infanzia e rafforzamento delle reti di connessioni fisse rispetto a tablet e lavagne multimediali.

Più connessione col mondo del lavoro. Stage in aziende e istituzioni dal 3°-4° anno (oggi ne usufruisce soltanto il 9% degli studenti); coinvolgimento di piccole imprese, musei, siti culturali; sponsor privati per laboratori negli istituti tecnici.

La spending review, invece, imporrà la chiusura della sede ministeriale di Roma Eur: con i risparmi (supplenze esterne e riduzione degli sprechi) si recuperano 1,5 miliardi. Riforma anche delle scuole paritarie, con la revisione della legge Berlinguer (approvata nel 2000) e la detassazione degli istituti paritari.

Buone notizie anche per i disabili: rapporto 1-2 tra insegnanti di sostegno e alunni in difficoltà. Il numero di studenti disabili è in aumento (222.000), il numero degli insegnanti di sostegno è di 67.000.