Scuola, riparte il concorso per l'immissione in ruolo dei docenti che abbiano insegnato almeno tre anni
l Comitato tecnico scientifico ha autorizzato lo svolgimento delle prove sospese che si terranno il 15, 16, 18 e 19 febbraio. Ginnastica possibile a scuola nelle zone gialle e arancioni
Può ripartire il concorso straordinario per l'immissione in ruolo dei docenti della scuola secondaria che abbiano insegnato almeno tre anni. Il via libera è arrivato dal Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di oggi.
Gli esperti hanno dunque autorizzato lo svolgimento delle ultime quattro prove che erano rimaste sospese e che si terranno il 15, 16, 18 e 19 febbraio. Il Cts sottolinea che la decisione è stata presa anche perché i numeri lo consentono, si tratta seimila che devono spostarsi.
La prova è superata con un punteggio minimo di 56/80. Chi la passa, ma non rientra nel numero dei posti banditi per la sua classe di concorso nella regione scelta, potrà comunque conseguire l’abilitazione secondo una procedura che il ministero non ha ancora specificato.
La prova per i posti comuni consiste in:
1) cinque quesiti a risposta aperta, per accertare conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche sulle materie oggetto di insegnamento;
2) un testo in inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta (va accertata una comprensione del testo a livello B2).
La storia del concorso straordinario è iniziata a fine maggio, con un accordo in extremis e l'intervento diretto di Giuseppe Conte. I sindacati chiedevano una stabilizzazione dei precari di Terza fascia, la ministra Lucia Azzolina voleva il concorso in estate: il compromesso fu su un testo scritto in autunno. In autunno, però, la pandemia è esplosa: migliaia di precari hanno dovuto viaggiare per l'Italia in condizioni di rischio fino a quando - il 5 novembre - il governo non ha fermato il concorso per quelle classi che non lo avevano ancora effettuato. Ora si riparte. Alla fine 32 mila precari avranno una cattedra.
Il Cts ha detto che si può fare attività motoria in ambito scolastico, nel rispetto delle normative Covid, nelle regioni in zona gialla e arancione. Da evitare in zona rossa. Queste indicazioni sono già contenute nelle norme anti-Covid nazionali.