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Scuola, tremila assunzioni in arrivo concorsi annuali per colmare i buchi

L'obiettivo è arrivare al primo giorno di scuola, a settembre, tutti insieme con una data unica e con i docenti tutti in classe: per questo il decreto sostegni bis ha messo in campo una manovra mirata a risolvere il problema delle cattedre vacanti che però, da anni ormai, sembra irrisolvibile

21/05/2021
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Il Messaggero

L'obiettivo è arrivare al primo giorno di scuola, a settembre, tutti insieme con una data unica e con i docenti tutti in classe: per questo il decreto sostegni bis ha messo in campo una manovra mirata a risolvere il problema delle cattedre vacanti che però, da anni ormai, sembra irrisolvibile. Nell'anno in corso infatti la ricerca dei supplenti è andata avanti per mesi, fino a gennaio e oltre, amplificando enormemente i disagi tra i banchi di scuola dovuti alla pandemia. 
LE TAPPEOra si cambia o, almeno, è questa la missione da compiere: entro il 31 agosto, secondo quanto indicato dal Governo, dovranno essere definite le assunzioni degli insegnanti, le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni e le attribuzioni dei supplenti alle scuole da parte degli uffici scolastici territoriali. Sarebbe un ottimo risultato visto che, fino allo scorso anno, la fine di agosto vedeva risolte solo le assunzioni. Sarà necessario capire, quindi, come verrà realizzate questa corsa sulle nomine. Una macchina organizzativa che dovrà essere pronta a partire, il primo giorno di scuola, nello stesso momento per tutti: il Governo vuole infatti individuare una data unica per tutte le Regioni, per avviare le lezioni da Nord a Sud. Per le assunzioni in vista di settembre il decreto prevede un'accelerata per i docenti sulle materie Stem, tecnico-scientifiche, con circa 3mila posti da assegnare tramite 282 cattedre di fisica, 1.005 di matematica, 815 di entrambe le materie e 903 di scienze e tecnologie informatiche. 
Il piano per reclutare docenti prevede nuove procedure per cui saranno assunti, nel corso dell'estate, sulle cattedre vacanti e disponibili i precari presenti nelle graduatorie ad esaurimento e in quelle di merito dei concorsi degli scorsi anni e i vincitori del concorso straordinario per le scuole medie e superiori. Sulle cattedre che resteranno ancora vacanti partirà un nuovo percorso concorsuale che prevede l'assunzione a tempo determinato dei supplenti abilitati e specializzati presenti nella prima fascia delle graduatorie provinciali con almeno 36 mesi di servizio negli ultimi dieci anni. L'anno di insegnamento sarà per loro anche un anno di formazione e alla fine dovranno sostenere una prova con una commissione esterna alla scuola. 
Superata la prova, saranno assunti a tempo indeterminato. Ma su questo aspetto sono già divampate le polemiche, il sottosegretario all'istruzione Rossano Sasso ha promesso infatti di dare battaglia in Aula: il problema del precariato storico è stato praticamente ignorato. Non è possibile limitarsi alla prima fascia delle graduatorie provinciali e non è possibile limitare le stabilizzazioni solo a poche migliaia di unità senza peraltro prevedere alcun percorso abilitante. Questo provvedimento va assolutamente emendato in Aula, così proprio non ci siamo». Vengono snelliti anche i concorsi ordinari per medie e superiori, partendo dalle materie Stem che, come la matematica, hanno a maggior parte di cattedre scoperte: è prevista una prova scritta a risposta disciplinare multipla e una prova orale, poi si procederà con la graduatoria. Guardando al futuro, i concorsi dovranno essere rapidi e a cadenza annuale. Ma a settembre, oltre ai docenti, sarà necessario mettere in campo ancora una volta anche le misure anti-Covid, per questo sono stati stanziati complessivamente 470milioni di euro: un fondo da 350 milioni per le scuole statali e da 50 milioni per le paritarie, per l'acquisto di beni e servizi, a cui si aggiungono i 70milioni che gli Enti locali proprietari degli edifici scolastici, come Comuni e Province, potranno utilizzare insieme ai fondi già stanziati per il 2020 per trovare nuove aule sia affittando spazi esterni alle scuole sia noleggiando strutture temporanee come quelle da allestire all'aperto. 
Lorena Loiacono