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SCUOLA/ ULTIMATUM MINISTERO ECONOMIA: 1.800 CATTEDRE DA TAGLIARE

Sforato budget Finanziaria: nel mirino prof di sostegno e musica

01/08/2007
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Roma, 1 ago. (Apcom) - Per evitare il blocco dei finanziamenti alla scuola il ministero della Pubblica Istruzione si appresta a tagliare altre 1.800 cattedre: il provvedimento si è reso necessario dopo che nei giorni scorsi il ministero dell'Economia e delle Finanze ha fatto recapitare un telegramma a viale Trastevere nel quale si preannunciava l'applicazione della clausola di salvaguardia, prevista nella Finanziaria, poiché i conti del comparto scuola hanno sforato il budget massimo di 626 milioni di euro.

Così, se non si attueranno i tagli alle cattedre, sarà direttamente via XX settembre ad applicare i risparmi precludendo altri tipi di finanziamenti. Ai dirigenti del ministro Fioroni non resta altro che darsi da fare per applicare l'immediato ridimensionamento degli organici cosiddetti 'di fatto' (le cattedre che vengono aumentate o ridotte durante l'estate in virtù delle effettive iscrizioni o dei cambiamenti a ridosso del nuovo anno scolastico).

La riduzione dei posti, equivalenti ad accorpamenti o mancate formazioni di classi, sarà applicata già dal prossimo settembre: il ministero della Pubblica Istruzione ha fatto avere, in tempi record, a tutti i direttori regionali scolastici i criteri da adottare e le indicazioni numeriche sui tagli da fare.

Sembra che ad essere più colpiti siano gli organici del sostegno e le cattedre di strumento musicale, in particolare del Sud. Riduzioni considerevoli verranno attuate anche ai budget che finanziano i progetti contro la dispersione scolastica.

I sindacati sono stati messi al corrente del piano di riduzioni dal vice-ministro Mariangela Bastico, durante un incontro svolto ieri al ministero: "tutto questo - fanno sapere i segretari di Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola - avviene senza una attenta valutazione delle esigenze determinate dall'aumento degli alunni in diverse regioni, per la generalizzazione della scuola dell'infanzia e l'eliminazione delle liste d'attesa, per rispondere alla forte domanda delle famiglie di ampliamento del tempo scuola, né del rispetto dei parametri di legge per la formazione delle classi".

"Siamo in presenza di un taglio incomprensibile rispetto alle norme in vigore, come ad esempio quello sulla piena integrazione degli alunni disabili - continua il comunicato unitario firmato da Panini, Scrima e Di Menna - che determinano un diritto allo studio ed alla integrazione variabile tra le regioni del nostro Paese. Tutti gli impegni presi da tempo dal ministro in prima persona, oggi sembrano dissolti nel nulla".

Severo, in particolare verso l'attuale responsabile del dicastero dell'Istruzione, anche il giudizio di Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti : "stiamo assistendo - ha detto oggi Di Meglio - a un indecoroso scaricabarile che nuoce gravemente al nostro sistema scolastico. È necessario che il ministro Fioroni si assuma le proprie responsabilità e prenda una posizione forte".

Secondo il leader della Gilda c'è il rischio fondato che nel prossimo anno scolastico vengano formate "classi che superano ampiamente il numero massimo di persone previste per legge. Se Fioroni non interverrà chiaramente per evitare questi tagli insopportabili - conclude Di Meglio - arriveremo alla chiusura della scuola pubblica".