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ScuolaOggi: Anche la tassa rifiuti a carico delle scuole!

Le faq a quanto pare sono diventate lo strumento principe di comunicazione tra Ministero e scuole

04/04/2007
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ScuolaOggi

Le faq a quanto pare sono diventate lo strumento principe di comunicazione tra Ministero e scuole. Nelle faq ministeriali del 2 aprile sull'applicazione del D.M. 21/2007 (finanziamento diretto alle scuole) troviamo una risposta al dubbio che avevamo sollevato circa i fondi per il pagamento della tassa rifiuti.
Al quesito Q17 “Come si può determinare l’importo assegnato per la Tarsu/TIA, all’interno della dotazione finanziaria” - che lascia implicitamente intendere che le spese per la tassa rifiuti sono comprese all’interno della dotazione finanziaria stessa e che non si prevede dunque un finanziamento a parte - segue una risposta alquanto sconcertante.
La risposta R17 dice infatti che “La dotazione finanziaria è stata assegnata alla scuola in maniera unitaria, priva dunque di una scomposizione in sottovoci. Non è quindi rinvenibile al suo interno una quota specificamente dedicata alla Tarsu/Tia. Questo non significa che il quadro delle spese non possa prevedere una indicazione per tale voce di spesa, compatibilmente con la dotazione complessiva dopo aver assicurato la dovuta priorità alle spese necessarie per garantire l’ordinario svolgimento delle lezioni, nel rispetto delle finalità istituzionale dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento proprio di ciascuna tipologia e ciascun indirizzo di scuola.”

Trasecoliamo. Dalla lettura del decreto n.21/2007 era chiaro che il cosiddetto “capitolone” comprendeva le spese per il personale (supplenze e fondo di istituto) e le spese per il funzionamento. Ora apprendiamo che lì dentro deve starci anche la tassa rifiuti! Abbiamo già visto – portando esempi concreti e documentati- che i fondi per le supplenze (assegnazione base) bastano per pagare gli stipendi per un paio di mesi e che, anche con l’integrazione prevista, non si va molto lontano. E abbiamo visto che i fondi per il funzionamento sono in misura ridotta rispetto l’assegnazione degli ultimi anni e che comunque sono insufficienti (le scuole devono pagarci i telefoni, le linee dei laboratori di informatica, il materiale didattico e di consumo, in parte le spese per le pulizie, ecc.).
Ora ci si viene a dire che – dopo aver assicurato la dovuta priorità alle spese necessarie per garantire l’ordinario svolgimento delle lezioni, compatibilmente con la dotazione complessiva - il quadro delle spese può prevedere anche il pagamento delle cartelle esattoriali! Ci chiediamo a questo punto se al Ministero hanno perso del tutto il contatto con la scuola reale e si rendono conto della situazione finanziaria degli istituti o no.

Non solo. Ricordiamo che, dopo l’accordo in sede di Conferenza Stato-città, il pagamento della tassa rifiuti doveva consistere in un trasferimento di risorse dallo Stato ai Comuni tramite le scuole, alle quali pervengono le cartelle. Questo vuol dire che lo Stato era impegnato a rifondere gli importi delle cartelle che le scuole devono versare (naturalmente diversi da istituto a istituto e da Comune a Comune) per l’intero ammontare dell’importo stesso, con un finanziamento specifico. Cosa peraltro che non è mai avvenuta del tutto perché le somme destinate alla Tarsu venivano versate dagli Uffici scolastici provinciali alle scuole in misura parziale e tardivamente, cosicché gli istituti hanno accumulato debiti con gli enti locali.

Ora praticamente si esclude – come si evince dalla lettura di questa faq – qualsiasi finanziamento ad hoc e si dice alle scuole di arrangiarsi con la dotazione assegnata, ammesso e non concesso che sia sufficiente!
Non si tiene conto che l’importo della spesa varia da istituto a istituto, che alcuni Comuni (la maggior parte) esigono il pagamento delle cartelle e altri no. Insomma che siamo di fronte ad una situazione estremamente variegata. E comunque e soprattutto non si tiene conto del fatto – semplicemente – che le scuole non hanno soldi!
Il Ministro Fioroni aveva dichiarato che avrebbe chiesto all’Anci un tavolo tecnico per ridiscutere il problema Tarsu. Se questa è la soluzione che per il momento è stata trovata non ci siamo proprio.

Questo Ministero continua a dar prova di non rendersi conto di qual è la situazione effettiva degli istituti scolastici sul piano finanziario (debiti accumulati e spese da sostenere senza avere le risorse necessarie), situazione tale da mettere in crisi il funzionamento stesso del servizio. Siamo di fronte ad una sottovalutazione del problema o a vera e propria irresponsabilità?

Gianni Gandola