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Scuolaoggi-CAMPANE A MARTELLO PER IL DESTINO DELLA RIFORMA MORATTI. SEMPRE PIU' STRETTA NELLA MORSA DI RITARDI E CONTESTAZIONI

CAMPANE A MARTELLO PER IL DESTINO DELLA RIFORMA MORATTI. SEMPRE PIU' STRETTA NELLA MORSA DI RITARDI E CONTESTAZIONI Partirà il prossimo anno scolastico la riforma Moratti, almeno alle ...

10/11/2003
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ScuolaOggi

CAMPANE A MARTELLO PER IL DESTINO DELLA RIFORMA MORATTI. SEMPRE PIU' STRETTA NELLA MORSA DI RITARDI E CONTESTAZIONI
Partirà il prossimo anno scolastico la riforma Moratti, almeno alle materne, elementari e medie inferiori? Nonostante gli squilli di tromba dei suoi sostenitori pare proprio di no. E se partisse le famiglie, le prime destinatarie del cambiamento, avrebbero pochi giorni per valutare le proprie scelte. Come è noto lo schema di decreto licenziato dal consiglio dei ministri lo scorso 12 settembre deve passare al vaglio della Conferenza unificata Stato, Regioni, enti locali, quindi alle competenti commissioni di camera e senato. Queste ultime hanno tempo 60 giorni per esprimere il proprio parere. Il fatto è che il testo del decreto non è stato ancora assegnato alle commissioni parlamentari. Lo ha detto Alba Sasso, parlamentare ds intervenendo l'altro giorno alla camera del lavoro di Milano a un dibattito organizzato dalla Cgil scuola sulla riforma. "Non si sa quando arriverà - ha dichiarato la Sasso - e comunque dobbiamo aspettare il parere della Conferenza unificata prima di cominiciare la discussione. Nella migliore delle ipotesi, dunque, bisognerà aspettare gennaio inoltrato prima che i genitori sappiano che cosa li aspetta". Siamo, insomma, in uno stato di incertezza e di confusione che non ha precedenti. Una situazione imbarazzante, a cominciare da quella dei dirigenti scolastici che devono incontrare i genitori per comunicare loro le caratteristiche del servizio scolastico per i neoiscritti, e non sanno cosa dire. "Stanno partendo le tradizionali assemblee per i nuovi genitori - testimonia Simonetta Bianchini ieri reduce da un'inutile riunione di dirigenti scolastici a Milano per avere informazioni sul futuro della loro attività (non è arrivata alcuna risposta) - e di fatto potremo soltanto dire loro come siamo attualmente organizzati. Non siamo in grado di poter anticipare nulla". Restano dunque tutte le informazioni contradditorie diffuse ufficialmente dal MIUR. Restano le differenti interpretazioni sul cambiamento che si stanno scontrando all'interno della stessa maggioranza. E intanto cresce la protesta di genitori e insegnanti, fino ad arrivare alla grande manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil a Roma il prossimo 29 novembre. Per il "decretino", insomma, si aspettano tempi sempre più duri.