ScuolaOggi: I derivati tossici della riforma Gelmini
Pippo Frisone
Il quadro di quella che sarà la situazione della scuola italiana col nuovo anno scolastico è stato completato con l’ulteriore colpo di mano del Tesoro sulle assunzioni.
Tagliati 10mila posti di quelli promessi, il decreto ne prevede solo 16mila, di cui 8mila per il personale ATA, 4.303 sul sostegno, il resto di 3.697 ai restanti docenti d’ogni ordine e grado di scuola. Solo briciole . In Lombardia vanno assegnati complessivamente 1.115 posti docenti di cui 589 posti comuni, 2 educativi e 524 di sostegno.
Gli attuali 6mila precari di Milano che della Lombardia sono quasi la metà, riceveranno appena 260 posti cosi ripartiti :
110 Infanzia, 83 primaria, 34 alle medie e 33 alle superiori. Con i 239 posti sul sostegno fanno 500 posti in tutto. Fa meglio Roma con 665 posti e Napoli con 649.
La parte del leone, si fa per dire, spetta alla scuola dell’Infanzia, unico settore per il momento non toccato dai tagli e dai processi di riforma.
Primaria e secondaria ricevono per le assunzioni in ruolo il 9,8% dei posti vacanti e disponibili.
Sono questi i primi effetti, veri e propri derivati tossici della riforma Gelmini che al primo anno della sua attuazione (09/10) si possono così riassumere :
Tagli per 45 mila posti , Esuberi per 8mila unità di personale di ruolo, mobilità ridotta soprattutto in uscita verso il sud, licenziamenti di migliaia di precari, aumento degli alunni per classe, meno tempo scuola . E naturalmente 10mila posti in meno per le assunzioni in ruolo.
E’ un quadro desolante che sommato alla forte riduzione dei finanziamenti alle scuole non promette nulla di buono.
La novità sono gli 8mila docenti di ruolo in esubero,di cui 2mila solo nella primaria e concentrati per lo più nel meridione, nonostante i 36mila pensionamenti . Sono docenti che non troveranno posto nel loro insegnamento e non soltanto nella loro scuola ma in tutte le scuole della loro provincia.
Alcuni di questi saranno costretti, pur d’insegnare la loro materia, a chiedere un utilizzo o assegnazione provvisoria in altre province o ad emigrare verso il nord dove i posti ancora ci sono.
E a togliere, purtroppo, altri posti al personale precario.
E’ il cane che si morde la coda. Altro che bloccare la mobilità annuale verso il sud come propone il neo direttore regionale della Lombardia ( e poi su quali posti ?) o le polemiche sui concorsi dei presidi o sull’esame del dialetto agli insegnanti meridionali.
Di questa situazione paradossale per la Lombardia, la Lega deve ringraziare ancora una volta gli artefici di tutto ciò, vale a dire i due Ministri della Repubblica più vicini alle loro richieste e al loro idem sentire : Tremonti e Gelmini.