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ScuolaOggi: La fatica di insegnare

Dario Missaglia

13/07/2010
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ScuolaOggi

In tempi di fannulloni e relative reprimende, questa lettera di una normale professoressa di scuola
secondaria superiore, restituisce al lavoro nella scuola quella dimensione materiale che troppo spesso è elusa, dimenticata o forse neppure conosciuta. La prof, sceglie una rappresentazione che non manca di ironia, divertimento, scherzoso approccio alla fatica. E’ un buon segno perché la nevrosi, in questa professione, è dietro l’angolo e se ne intuiscono le ragioni. Ma lo sguardo in apparenza leggero non fa velo delle tante vere difficoltà che ogni insegnante serio incontra nel suo lavoro. Parlarne non farà male e non svaluterà la professione. Renderla leggibile, trasparente, valutabile, anche nei suoi “piccoli” e faticosi aspetti potrà concorrere a superare una certa sacra rappresentazione che ancora aleggia in tante colte riflessioni. La prof non si firma e non ce n’è bisogno: la sua è una lettera di una delle tante normali professoresse della nostra scuola.

Diciotto ore di cattedra: lingua e letteratura italiana, lingua e letteratura latina in quarta e quinta, lingua e letteratura latina in terza.
22 alunni in terza, 26 in quarta, 29 in quinta e in questa classe sono pure coordinatore…( Aiuto! I giudizi, il documento del 15 maggio…)
In totale tre compiti di latino e due di italiano a quadrimestre: 9 + 4 = 13 pacchi di compiti.
231 singoli compiti di latino da correggere e valutare, 165 singoli compiti di italiano sempre da correggere e valutare.

Preparazione dei compiti
Compito di italiano.
Varie tipologie testuali : analisi del testo, saggio breve ed articolo di giornale, tipologia D…
Il lavoro comincia molti giorni prima. A casa.
Le Fatiche di Sisifo? Un’ inezia! Se paragonate a quelle (non solo mentali) consumate a spulciare libri, riviste, antologie… a scegliere titoli, contenuti, documenti …
Ma perché le copie-saggio sulle tipologie testuali (di cui posseggo innumerevoli copie ) contengono assai raramente verifiche da somministrare tout-court alla classe?
E…dopo innumerevoli tormenti cervico-brachiali ( le fatiche appunto non sono solo mentali) finalmente gli ambiti sono stati decisi, gli argomenti hanno preso forma e i documenti sono stati trovati. Ora però bisogna assemblare tutto… (penso ancora a Sisifo…) Chi la detto che il copia e incolla sia relativo solo alle funzioni del computer?
Preparare le tracce dei compiti non è uno scherzo: ci vuole tempo, organizzazione, pazienza…nonché abilità e maestria… anche con fogli, forbici e colla…
Torniamo a noi.

Adesso sistemo la quinta. Compito di italiano.
29 per tre fogli di documenti (ambito-artistico-letterario. Di solito è il più lungo!) + 29 per due fogli
(ambito socio-economico) + 29 per due fogli (analisi del testo) + 29 (un solo foglio! Tipologia D)
Totale 232 fogli. Diviso due fa 116 fogli. Bene. (E’ più macchinoso, ma faccio sempre le fotocopie davanti e dietro per risparmiare la carta. Non posso dimenticare l’agghiacciante documentario trasmesso da Geo&Geo sull’ecatombe di alberi nella foresta amazzonica!)
OK. Ricapitoliamo. 116 fogli ( davanti e dietro) E la quinta è a posto.
(Meno male che talora i documenti per l’ambito scientifico-tecnologico e storico politico me li forniscono i colleghi delle suddette discipline. Meno male. Ribadisco. Meno male)
Continuiamo….
Ora sistemo la quarta: 26 alunni, quattro tipologie, due fogli per il saggio, uno per l’analisi del
testo…Totale…
Ma una volta non mi ero laureata in lettere?

Le fotocopie
Tutto pronto. Ora bisogna solo fare le fotocopie. (Mi basterà una risma di carta?)
Eccola lì. In fondo alla sala insegnanti, con le braccia a sportello aperte e le lucine lampeggianti!
Forse troppo lampeggianti.
Non c’è la solita fila, nessun docente ad aspettare il suo turno per le fotocopie. (In certi giorni sembra di essere al check-in dell’aeroporto! )
Evviva ! La fotocopiatrice è libera! Miracolo. Proprio durante la mia ora di buco!
Il più delle volte per portare a termine la Titanica Impresa (di nuovo il mito…) devo arrivare prima
dell’inizio delle lezioni e/o fermarmi dopo la fine delle stesse. Ma del resto… così fan tutti

Arrivo trionfante e volenterosa davanti ad Hal 9000 ma sul suo fianco, attaccato con il nastro adesivo, c’è un foglio giallo con una scritta nera che mi scaraventa nel baratro… Toner esaurito.
Toner esaurito?
I fase: Perplessità
II fase: Panico. Indietreggio di qualche passo
Toner esaurito. Dramma. I compiti sono per domani!! Come faccio ora?
L’ultima volta che la fotocopiatrice era rotta sono andata nell’ufficio della mia amica commercialista (ogni tanto mi permette di fare qualche fotocopia…) ma da ieri è in ferie...
Esco affranta dalla sala insegnanti con un’ espressione in volto che ricorda quella di Sandrine Bonnaire in “Senza tetto né legge” (Leone d’oro al festival di Venezia nel 1985, ma non era un gran film) e mi dirigo vinta e rassegnata verso la cartolibreria più vicina.

Correzione compiti
Dunque. Devo correggere 132 compiti al mese.
Tassativo: riconsegna dopo quindici giorni. Non si può sforare. Così è scritto, così deciso, così deliberato dal Collegio dei docenti.
Facciamo ancora un po’ di conti. Per colpa di un avverso destino questo mese li devo correggere e valutare tutti quasi contemporaneamente (!)
Quando? Il pomeriggio è praticamente impossibile.
Perché? Diciamo perché sovente gli insegnanti si devono fermare a scuola, dopo le lezioni, per riunioni ed impegni vari…
I più coinvolgenti sono quelli in cui noi docenti dobbiamo discutere sulle linee-guida e sui repentini
cambiamenti di didattica predisposti urgentemente da Chi dimora nell’Olimpo dei Sapienti…
Torniamo a noi. Dunque: se inizio a correggere da domani, se correggo per cinque giorni consecutivi
(naturalmente per due settimane) naturalmente dopo cena ( naturalmente fino a quando le forze reggono) e se rinuncio ad uscire per l’intero fine settimana…forse… ce la faccio a consegnare in tempo!!

Riflessioni sparse
Mi ronza qualcosa in testa. Tutto organizzato. Eppure non sono soddisfatta dei miei calcoli certosini…Infatti dimenticavo qualcosa. Un particolare importante. Nei tempi sopra citati avevo già preventivato (per snellire e sveltire il programma) la preparazione di urgenti mappe concettuali su alcuni autori: il novecento incombe!
Accidenti! Mi devo organizzare! Devo trovare il tempo per…forza!
Facciamo il punto della situazione: in terza Cicerone (più traduzioni tratte da opere a scelta), in quarta Machiavelli e Virgilio (più traduzioni tratte da opere a scelta), in quinta Pirandello ed Apuleio…
Ci vuole un’abilità consumata e molta esperienza per non esordire in classe dicendo che Virgilio ha scritto le “Metamorfosi” e Machiavelli “Il fu Mattia Pascal”!
Ma questa è un’altra storia…

I problemi però non vengono mai soli…
Dopo le spiegazioni, ovviamente le interrogazioni.
Oh Gesù (direbbe W.Allen)
Devo concentrarmi sul da farsi. Dunque vediamo: la prossima settimana ci sono i compiti (quelli di latino),
poi a seguire le relazioni sull’opera di narrativa mensile, poi l’incontro con gli esperti in Aula magna, poi l’assemblea di Istituto, poi…
Ma non ce la farò mai, con tre ore settimanali di latino e quattro di italiano, ad interrogare per la fine del mese 22 alunni in terza, 26 in quarta e 29 in quinta sulla Gerusalemme Liberata di Foscolo, l’Eneide di Marziale ed il romanzo storico di Svevo!

Calma. Ricapitoliamo… mi si confondono un po’ le idee… Dunque: prima devo spiegare, poi interrogare, contemporaneamente correggere i compiti, le relazioni di narrativa e preparare le mappe concettuali…e domani è già giovedì. Il giovedì è terribile! Cinque ore da 60 minuti, tutte di fila. (Certe volte non ho tempo neanche di andare in bagno!) e quando esco da scuola sono così stremata che non mi ricordo mai dove ho parcheggiato la macchina!
Aiuto! Le campanelle suonano, gli alunni schiamazzano, i libri svolazzano… ed io non sono più Sandrine Bonnaire in “Senza tetto né legge”, ma una… Donna (e) sull’orlo di una crisi di nervi
Quello però era un bel film!

NB= Ogni riferimento a persone, fatti, amiche commercialiste o … fotocopiatrici, si deve ritenere assolutamente casuale.
(Naturalmente anche il riferimento a Kundera)