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ScuolaOggi: La scuola verso lo sciopero generale

di Pippo Frisone

08/10/2008
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ScuolaOggi

Giorni fa, di fronte all’annuncio dello sciopero da parte di Epifani, segretario della CGIL, l’avevamo auspicato.Si correva il rischio d’una protesta tanto frammentata quanto impotente e non bastava la discesa in campo della sola CGIL.Occorreva uno scatto d’orgoglio e un ripensamento “in primis”di tutto il sindacalismo confederale.E il miracolo è avvenuto sabato 4 ottobre. Dopo Epifani , Bonanni segretario della CISL , usando toni duri e ultimativi nei confronti della proposta Gelmini-Tremonti , sposa la linea dura dello sciopero generale. A seguire la UIL prima e poi la GILDA e lo SNALS, nonostante le aperture di credito di quest’ultimo sindacato dei giorni scorsi.A tirare per la giacca i massimi esponenti sindacali nazionali, è stata ancora una volta la base, i lavoratori docenti e ata più o meno sindacalizzati, nelle centinaia di assemblee fatte nelle scuole in questi giorni.Sono state le manifestazioni e le iniziative spontanee che partendo dalle scuole hanno coinvolto via via sempre più genitori , intellettuali, forze politiche e sociali .Il rischio di una frattura tra base e vertice nei giorni scorsi si toccava con mano.A cogliere questo clima non a caso sono stati i sindacati maggiormente radicati nel territorio e dentro le scuole.Per questo motivo erano già partite le prime mobilitazioni e dichiarazioni di sciopero in sede locale.La FLC-CGIL da sola a Milano poi con la CISL Scuola a livello regionale nella Lombardia.Gli scioperi già proclamati dai Cobas per il 17 ottobre e da Unicobas per il 3 ottobre, bisogna darne atto, hanno contribuito al ricompattamento del fronte confederale e all’ampliamento del fronte di lotta con il coinvolgimento anche di GILDA e SNALS.Ha torto la Gelmini a parlare di “frange che preferiscono la protesta alla proposta”.A muoversi è l’intero fronte del sindacalismo confederale e autonomo, come raramente accade.E’ il 100% della rappresentanza sindacale dei lavoratori della scuola.Farà bene a ricredersi la Gelmini e a non fidarsi troppo dei sondaggi .Se, come lei sostiene, la maggioranza dei cittadini approva quello che dice, metta nero su bianco, modifichi il suo decreto-legge. Scriva chiaramente che il tempo pieno col doppio insegnante e con la contemporaneità non si tocca ; che il tempo prolungato a 36 ore nelle medie è garantito ;che il maestro unico non vuol dire taglio del tempo scuola.Ma tutto questo, lo sa benissimo la ministra Gelmini, non potrà mai garantirlo se non nell’ambito della dotazione organica che verrà assegnata ad ogni scuola.E con 87mila insegnanti tagliati, di cui 25mila solo nella primaria, si può garantire ben poco! Questo gli insegnanti l’hanno capito per primi. Adesso è la volta dei genitori e delle forze sociali.E non si tratta di frange o piccole minoranze. Ora è l’intero mondo della scuola che si sta rivoltando contro. Lasci perdere una volta tanto i sondaggi.Ritiri il decreto e apra subito un confronto serio sul Piano programmatico e sulla scuola che va si profondamente riformata ma non così brutalmente tagliata.