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ScuolaOggi-Milano: il taglio degli organici abbatte tempo pieno e moduli

Milano: il taglio degli organici abbatte tempo pieno e moduli Qualche tempo fa avevamo prospettato l'eventualità che una profonda modifica nell'assetto organizzativo della scuola prim...

26/03/2005
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ScuolaOggi

Milano: il taglio degli organici abbatte tempo pieno e moduli
Qualche tempo fa avevamo prospettato l'eventualità che una profonda modifica nell'assetto organizzativo della scuola primaria e quindi l'introduzione di fatto dell'insegnante tutor e/o prevalente sarebbe avvenuta per "via amministrativa", vale a dire sarebbe stata resa forse inevitabile con la definizione degli organici di istituto del prossimo anno scolastico. Non a caso si indicava nel "nodo degli organici" la questione fondamentale, la madre di tutti i cambiamenti dell'organizzazione didattica sulla scia del decreto n.59/2004. Pare che questo momento sia arrivato, almeno a considerare i dati relativi alla situazione milanese nella scuola primaria.

Va detto in premessa che a Milano si registra per l'a.s. 2005/2006 un aumento generalizzato degli alunni e quindi un aumento della richiesta di classi, in particolare a tempo pieno. I dati, in questo senso, sono eloquenti. Secondo il "monitoraggio organico di diritto a.s.2005/2006" (situazione al 15 marzo 2005) dell'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, in organico di fatto a.s. 2004/2005 in provincia di Milano si registravano 148.029 alunni, 7436 classi (di cui 6438 a 40 ore) per un totale di 14.918 posti docenti.
La previsione in organico di diritto 2005/2006 è di 150.301 alunni (di cui 1393 anticipo), 7535 classi richieste (di cui 6685 a 40 ore). Lo scostamento è quindi di 2272 alunni in aumento (1,5% in percentuale), con 99 classi in più complessivamente e 247 classi in più a 40 ore (trasformazione di classi precedenti, non a TP).
Manca una variabile, decisiva: quanti saranno i posti docenti assegnati in provincia di Milano? E soprattutto: saranno sufficienti a soddisfare tutte le richieste delle scuole? La risposta, ormai chiara, è no.

In questi ultimi giorni i dati dell'area del sistema informatico del Miur relativi agli organici sono stati riveduti e corretti. Il CSA di Milano ha avuto una sola drastica indicazione: quella di tagliare posti.
Non si conoscono ancora i dati complessivi e i criteri utilizzati dal CSA che probabilmente saranno a disposizione delle organizzazione sindacali nei prossimi giorni (la segretaria provinciale della Cisl scuola, Rita Frigerio, ha richiesto un incontro urgente), ma la situazione aggiornata di diverse scuole, i tagli apportati agli organici di vari istituti costituiscono già una spia eloquente, un indicatore preciso di quanto sta per accadere.

Facciamo qualche esempio significativo (ma la situazione è abbastanza diffusa&). In una scuola di Cernusco sul Naviglio, a parità di classi rispetto lo scorso anno ma con una richiesta di tempo pieno in più, è stato assegnato in organico un docente in meno. In un'altra scuola, a Milano, la formazione di tre classi prime a tempo pieno nel plesso (una in più, rispetto lo scorso anno) vede assegnati quattro insegnanti e non sei. E si potrebbe continuare di questo passo, con numerosi casi analoghi e segnalazioni che pervengono dalle scuole.

Questo comporterà, se non saranno apportati correttivi, una radicale revisione dell'attuale organizzazione didattica: i Piani dell'Offerta Formativa delle scuole, nell'ambito dell'autonomia scolastica e delle decisioni in merito all'utilizzo dei docenti, prevedono classi prevalentemente a tempo pieno (due docenti per classe) e in parte a modulo (tre docenti ogni due classi). Praticamente questo assetto dovrà essere rivisto e si dovranno utilizzare i docenti assegnati per garantire la mera copertura oraria agli alunni. Quindi tempo scuola di 27 ore e tempo scuola di 30 ore (40 con la mensa), senza compresenze. E in diversi casi non si riusciranno a garantire neppure le 40 ore, per mancanza di organico.
Vale a dire la riforma Moratti in diretta, così come la prevede il decreto 59/2004, con avvio graduale e progressivo. La scomparsa di fatto dunque - a partire da diverse classi prime ma con ricadute a catena su altre classi - del tempo pieno classico e degli stessi moduli didattici. Insomma, eccoci al redde rationem. Auguri!

Dedalus