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Scuolaoggi-PRECARI: DDL E UN'OCCASIONE MANCATA

PRECARI: DDL E UN'OCCASIONE MANCATA Invece di risolvere i problemi dei precari, il ddl presentato dal Governo li aggrava. Certamente non li risolve con il gioco delle tre tavolette o mani...

30/09/2003
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ScuolaOggi

PRECARI: DDL E UN'OCCASIONE MANCATA
Invece di risolvere i problemi dei precari, il ddl presentato dal Governo li aggrava.
Certamente non li risolve con il gioco delle tre tavolette o manipolando i punteggi.
Mettere a confronto i "precari storici" e i "Sissini", come aveva fatto prima la Moratti con la L.333/01 unificando 3 o 4 fasce, sono il peccato originale di ogni confusione e delle attuali sperequazioni.
A dire il vero, l'estensione delle abilitazioni riservate, previste dalla L.124/99 ai docenti di ruolo e delle private e, di conseguenza, l'ingresso di questi ultimi nelle graduatorie permanenti è stata la prima fonte di squilibrio. I cosiddetti precari storici alla fine si sono trovati fra due fuochi: da un lato la concorrenza dei docenti di ruolo che agivano su due canali, con le graduatorie permanenti e coi passaggi di ruolo e di cattedra; dall'altra, la concorrenza dei sissini, abilitati nelle scuole biennali di specializzazione, ai quali andava riconosciuto un punteggio più pesante.
Dove sta l'errore del ddl governativo? Nel voler mettere dei rattoppi, spacciati per equità, a percorsi professionali e culturali differenti, maturati in tempi diversi, cercando di tenere assieme ciò che invece andava mantenuto separato. Dal '73 all'83 e per finire al 2000, in media ogni 10 anni, si sono alternate sanatorie e concorsi ordinari.
Questa prassi ha consolidato un doppio canale di reclutamento, con graduatorie e contingenti separati per le assunzioni in ruolo. La nascita delle SISS, con la formazione iniziale riportata nelle Università, ha di fatto sancito un terzo canale abilitante nella situazione attuale, anche se destinato a restare in futuro l'unico.
Far correre tutti, di fatto e di diritto, nell'unico canale delle graduatorie permanenti, ha fatto esplodere vecchie e nuove contraddizioni, aggravate dalla riunificazione della fascia 3 e 4, voluta dalla Moratti.
Anche i vincitori dei concorsi ordinari in possesso della sola abilitazione finirono con il confluire nelle graduatorie permanenti. Se poi aggiungiamo i docenti di ruolo, abilitati nelle sessioni riservate e i docenti delle scuole paritarie, con punteggio di servizio riconosciuto alla pari, abbiamo il quadro completo del groviglio d'interessi che il ddl non potrà mai risolvere, togliendo o aggiungendo solo qualche punto a questo o a quel docente più o meno storico, più o meno sissino.
Occorreva e occorre ben altro!! Il Governo deve uscire dall'ambiguità e dall'incertezza, affermando che è interesse della scuola pubblica stabilizzare il personale precario, facendo le immissioni in ruolo; garantire un reclutamento pubblico e trasparente del personale; riformulare le graduatorie, separando per omogeneità d'interessi e diritti acquisiti, quanti, invece, in modo indistinto sono stati riunificati; trovare una diversa collocazione per chi si trova nelle graduatorie permanenti ed è già assunto in ruolo e per le supplenze; snellire e semplificare le procedure di assunzione da parte delle scuole; triennalità di tutte le graduatorie.
Sono queste alcune riflessioni personali a caldo, sapendo che la soluzione del problema è molto difficile e complessa. Di sicuro non la risolve solo una diversa ridistribuzione dei punteggi, come tenta di fare il ddl governativo che rischia di essere l'ennesima occasione mancata.

Pippo Frisone