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ScuolaOggi: Prima uscita della Gelmini alla Camera. Un resoconto commentato

di Osvaldo Roman

18/09/2008
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ScuolaOggi

Ecco gli argomenti sostenuti dal ministro Gelmini di fronte alla VII Commissione della Camera per giustificare il Decreto sul maestro unico e altro.

La Presidente Aprea apre i lavori dando questa importante e storica notizia: “esprime inoltre soddisfazione per il fatto che, durante il recente pellegrinaggio in

Terra Santa con Monsignor Fisichella, la delegazione più ampia è risultata essere

quella della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Segnala infatti

che hanno preso parte al pellegrinaggio oltre alla presidente Aprea, i colleghi

Frassinetti, Farina, Palmieri, Goisis, Capitanio Santolini, Ceccacci Rubino e

Barbieri”

Il Ministro Gelmini rispondendo agli interventi delle on. Ghizzoni, De Torre e De

Pasquale ci fa sapere che si è fatto ricorso al decreto-legge perché

nel disegno di legge erano stati anticipati alcuni punti, che però è sembrato necessario al Governo applicare immediatamente, in quanto vi erano delle emergenze che

richiedevano ciò.

Non si comprende quali emergenze si siano manifestate fra il 1 e il 28 di agosto

periodo intercorso tra la prima (disegno di legge) e la seconda(decreto legge)

decisione del Consiglio dei ministri

Ricorda ad esempio che la norma sull'educazione civica è di fondamentale importanza e

che è stato anche richiesto un intervento specifico per quel che riguarda l'educazione

civica dal Presidente della Repubblica.

Anche l’Ufficio studi della Camera segnala che l’educazione civica è già presente

nei programmi del primo e secondo ciclo e che comunque per avviare una

sperimentazione in materia sarebbe stato sufficiente al Ministro, di informarsi

presso i suoi uffici e di chiedere loro di attivarsi per il suo avvio. In realtà l’uso

del decreto legge rappresenta solo uno strumento di pressione sulle scuole: la

sperimentazione si fa perché lo dice la legge… No! La sperimentazione si fa se lo

decidono gli organi competenti delle scuole.!

Per quel che riguarda il voto in condotta, sottolinea che anche la norma relativa a ciò è

estremamente urgente, in considerazione del fatto che si sono verificati recentemente

troppi episodi di bullismo nelle scuole italiane.

Francamente nel mese di agosto non abbiamo avvertito questo problema che

probabilmente terrorizzava le valli bresciane e bergamasche.

Ritiene inoltre che la valutazione degli studenti attraverso voti numerici è necessaria per fare chiarezza, in quanto, affiancandosi al giudizio, permette di valutare meglio lo

studente.

L’argomentazione psico pedagogica è ineccepibile . Richiama la lezio-magistralis

di Tremonti impartita il 22 agosto sulla Padania.

Per quel che riguarda il tema del caro libri, sottolinea che le norme introdotte sono

importanti, in quanto consentono di far risparmiare le famiglie italiane, visti gli elevati costi dei libri.

Non si ricava alcun chiarimento sul fatto che probabilmente nessuno dei ministri che si

sono occupati della materia sa che cosa e come si adotta nei vari tipi di

insegnamento e nei vari tipi di anno di corso e di scuole e soprattutto che i cinque

anni di invarianza dei contenuti non incidono, e giustamente sulla facolta, dei

docenti di cambiare i testi in adozione. La cadenza quinquennale per l’adozione

dei libri di testo viene formulata in termini che la rendono ingestibile.

Ricorda inoltre che il maestro unico risponde a un fine pedagogico, soprattutto nei

primi anni della scuola primaria e che attraverso l'introduzione del maestro unico si

utilizzeranno meglio gli insegnanti.

Esauriente e chiara.

Ricorda inoltre che il piano programmatico sarà concordato con le parti sociali e che

l'obiettivo del piano sarà quello di razionalizzare l'impiego delle risorse, al fine di

migliorare l'offerta formativa.

Il ministro evidentemente non ha capito che le parti sociali non si esauriscono

negli ammiccamenti che dice di aver avuto dai rappresentanti scuola della CISL

e della UIL.

Avrà il tempo per imparare a conoscere e a trattare con le parti sociali. Il mnistro in conclusione sottolinea che occorre partire dalla scuola elementare,

perché occorre rivedere le fondamenta del sistema, evidenziando che in alcuni Paesi

europei la scuola funziona anche in presenza del maestro unico. Ritiene che il maestro

unico possa essere un riferimento importante per il bambino, specie per il bambino di

genitori separati.

Questa questione dei genitori separati è davvero formidabile! Data la complessità

del tema merita ulteriori approfondimenti perché probabilmente sottintende per

pudicizia anche le coppie dei divorziati e dei conviventi di fatto.

Ritiene inoltre che la sinistra abbia scelto la questione del maestro unico come simbolo

per attaccare il Governo.

Qui si cambiano le carte in tavola . E’ il ministro che ha attaccato il ‘68 e la

scuola pubblica!

Sottolinea che non c'è alcuna intenzione del Governo di smantellare il tempo pieno e che

il piano programmatico darà conto della questione del maestro unico.

E’ evidente l’inconsistenza, di fronte a tagli negli organici cosi drammaticamente

reali, di questa assicurazione verbale.

Non ritiene che ci saranno problemi per quel che riguarda l'insegnamento della lingua

inglese, poiché se il maestro non avrà la competenza per insegnare la lingua inglese, gli

sarà affiancato un altro maestro.

Questa è davvero colossale! Dovrà spiegare il ministro:

primo: come fa ad obbligare un maestro a rendersi disponibile per l’

insegnamento della lingua inglese.

secondo: come fa a garantire. di fatto per ogni classe. con modulo di 24 ore l’

aggiunta di uno specialista per due o tre ore di inglese. Tali specialisti abrogati

dalla Moratti con la finanziaria 2005 sono rimasti, in poche migliaia, come i

giapponesi collocati solo in alcune scuole che li avevano ottenuti ed

efficacemente utilizzati nei moduli e nel tempo pieno. Non si deve dimenticare che

comunque, tali ore di insegnamento, come le due ore di religione cattolica, si

dovrebbero collocare entro le 24 ore settimanali. Il ministro non ha neppure

spiegato che le due ore di IRC, nel caso che siano di competenza del maestro di

classe, dovranno essere pagate con le risultanze dei tagli e ciò potrà avvenire solo

fra un paio di anni. Questa ultima circostanza è davvero incredibile. Con buona

pace delle roboanti dichiarazioni, che preannunciavano l’utilizzo delle risorse

derivanti dai tagli per le cosiddette premialità, avverrà che una buona parte di

esse servirà per compensare le prestazioni dei maestri titolari di classe che

svolgono l’insegnamento concordatario di RC.

Sottolinea che se si contiene la spesa sui libri di testo, si aiutano le famiglie e che in ogni caso rimarrà inalterata la scelta tra 24, 27 e 30 ore.

Giudica un tema delicato quello del precariato, ricordando che il problema del

precariato è una conseguenza delle politiche precedenti. Ricorda che non si può dare

lavoro ai precari, se non ci sono fondi, ricordando che il taglio di 87 mila posti è stato

necessario al fine di contenere le spese e che in ogni caso sono stati fatti 25 mila posti

inserimenti, a fronte comunque di una spesa scolastica che è cresciuta troppo negli

ultimi anni. Auspica quindi in ripensamento del meccanismo di spesa.

Si evidenzia un procedere a tentoni da parte di un ministro che, con tutta

evidenza, non sa di che cosa sta parlando.

Ritiene infine non appropriato che prima della presentazione del piano per la scuola il

Partito democratico faccia rimostranze e che ciò segnala quindi che non vi è volontà

reale di collaborare.

Strano modo di trattare con l’opposizione che si credeva evidentemente ormai

diventata di sua Maesta!