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Scuolaoggi-QUESTIONE PRECARI: CI VUOLE UNA SOLUZIONE

La disfatta delle graduatorie esigono un rimedio per evitare altri, analoghi guai per il futuro. Dalla stessa maggioranza arriva un richiamo rivolto innanzitutto al ministro Letizia Moratti: "A ...

31/07/2003
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ScuolaOggi

La disfatta delle graduatorie esigono un rimedio per evitare altri, analoghi guai per il futuro. Dalla stessa maggioranza arriva un richiamo rivolto innanzitutto al ministro Letizia Moratti: "A propositodella vicenda dei precari storici e "sissini" - ha affermato Giuseppe Valditara, il senatore responsabile scuola di An - prendiamo atto delle decisioni assunte dal MIUR alla luce delle pronunce del Tar e delle motivazioni in esse contenute. Riteniamo tuttavia che da questa situazione di incertezza bisogna uscire al più presto. Come da tempo auspicato da An chiediamo con un'urgenza una decisione chiara, equa, il più possibile condivisa per risolvere definitivamente una vicenda che coinvolge in primo luogo risvolti umani e sociali assai delicati. A questo punto diventa indifferibile l'assunzione da parte del governo di 21 mila insegnanti precari".

Gli fa eco Enrico Panini, segretario nazionale Cgil scuola: "Il malessere presente fra i docenti inseriti nelle graduatorie permanenti è molto alto e rischia di aumentare in occasione dell'ormai imminente conferimento delle supplenze annue.
E' grave che, mentre si legge dell'intenzione dei partiti della maggioranza di presentare a settembre un Disegno di Legge sul precariato, nulla dicano il ministro ed il governo circa gli impegni ed i contenuti che dovrebbero caratterizzare questo provvedimento.
Così si alimentano solo dubbi, incertezze e sospetti.
Esattamente il contrario di ciò che serve, dopo che per mesi le persone sono state messe le une contro le altre a causa di decisioni ondivaghe e contraddittorie.
Chi governa ha il dovere di dare risposte chiare alle richieste delle persone ed è inaccettabile che ci si trinceri dietro al silenzio o alle procedure amministrative.
Chiediamo una convocazione urgente dei sindacati per aprire un confronto sulle soluzioni che il governo intende adottare.
Per quanto ci riguarda devono essere fatte tutte le nomine in ruolo possibili sulle migliaia di posti vacanti e devono essere individuate soluzioni tali da offrire distinte ed eque garanzie ai precari 'storici', ai diplomati nelle Ssis, ai vincitori di concorso ponendo termine ad una situazione di inaccettabile incertezza e contrapposizione."

Aggiunge il segretario generale dello Snals Fedele Ricciato: "Siamo nella situazione paradossale in cui le politiche di regolamentazione del personale della scuola le fa la magistratura. Il governo - constata il sindacalista - soltanto ora si è reso conto che era necessario un provvedimento di legge per regolamentare la fase transitoria in attesa dell'applicazione della normativa sul reclutamento contenuta nella legge 53 (la riforma della scuola). Abbiamo spesso rilevato la disparità di trattamento ottenuta con i 30 punti assegnati ai sissini - ricorda Ricciato - e con l'assegnazione di 18 punti agli altri abilitati aspiranti all'incarico si era trovato un riequilibrio attraverso un provvedimento amministrativo. Un provvedimento che proprio per la sua natura è debole e quindi impugnabile, come hanno dimostrato i fatti". Secondo il sindacalista, il Governo ha sbagliato nel metodo, "non utilizzando migliori strumenti normativi", e nel merito "quando non ha saputo difendere i propri provvedimenti rompendo un equilibrio trovato a fatica attraverso mediazioni anche politiche". Insomma, è una situazione "gestita nel peggiore dei modi. Noi auspichiamo - continua Ricciato - il varo in tempi brevi di una legge dello Stato che regolamenti la materia. Una guerra tra poveri non fa piacere a nessun sindacato, ma certo noi non possiamo trattare con un giudice. La via giurisdizionale, che è stata obbligatoriamente seguita, ha soffocato la via politica e a noi è mancato un tavolo di confronto. Il risultato - conclude - è un grande caos che al momento privilegia i sissini". Ma sono in tanti a prevedere una nuova valanga di ricorsi."