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ScuolaOggi: RSU verso le elezioni

Il 2006 è il terzo appuntamento nelle scuole per le elezioni delle R.S.U.

20/09/2006
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ScuolaOggi

di Pippo Frisone
Il 2006 è il terzo appuntamento nelle scuole per le elezioni delle R.S.U.
Si votò per la prima volta nel 2000, poi nel 2003.
Quest’anno si vota il 4-5-6 dicembre.
Gli adempimenti più importanti in calendario sono:
- 16 ottobre, annuncio delle elezioni e inizio procedure elettorali
- 17 ottobre, elenchi elettori e inizio raccolta firme per presentare le liste
- 30 ottobre, costituzione commissioni elettorali
- 4 novembre , termine ultimo presentazione liste
- 4-5-6- dicembre, votazioni
- 7 – 12 dicembre, scrutinio e proclamazione eletti
Nel 2000 i voti validi furono777.880 con la CGIL Scuola primo sindacato al 26,37%.
Nel 2003 andò a votare oltre l’80% con 858.113 voti validi. La CGIL aumentò i consensi portandoli al 32,74%, seguita dalla CISL al 22,87%, UIL al 12,85%.
Emblematico il risultato elettorale nel comune di Milano: CGIL al 44,9% , seguita a molta distanza dalla CISL 16,8%, UIL 10,3%, SNALS 12,4%, GILDA 5,33%.
Difficile fare un bilancio di questi ultimi tre anni.
Sicuramente le RSU hanno contribuito a rafforzare la partecipazione democratica nelle scuole , senz’altro meglio dei vecchi e ormai logori organi collegiali.
Hanno svolto un ruolo di primo piano dentro le scuole nel contrastare gli aspetti più indigesti della riforma Moratti , a partire dal tutor e non solo ma anche nella strenua difesa del tempo pieno e prolungato nella scuola dell’obbligo.
In quasi tutte le scuole sono stati stipulati i contratti d’istituto, importanti strumenti su cui poggia in parte la stessa autonomia organizzativa delle scuole. Nel 2000 tale obiettivo fu raggiunto in appena la metà delle istituzioni scolastiche.
I punti critici rimangono ancora tanti. Il tentativo fatto dal centrodestra nella passata legislatura di eliminare le RSU, oggi potrebbe presentarsi attraverso un forte ridimensionamento della stessa autonomia delle scuole e un controllo sempre più invasivo da parte dei revisori dei conti sulla contrattazione integrativa che in ultima istanza vuol dire da parte del Tesoro.
Restano alcuni vizi che speriamo vengano superati alla luce dell’esperienza maturata in questi anni.
Vanno superate le lungaggini nelle trattative che portano ancora in molti casi a chiudere i contratti a metà se non proprio a fine anno. E’ un modo questo di depotenziare la contrattazione e il ruolo delle RSU, lasciando ad altri l’organizzazione del personale e delle risorse .
Vanno rappresentate meglio al tavolo negoziale tutte le professionalità presenti nella scuola. Molto lavoro c’è ancora da fare su come rappresentare al meglio gli ATA ed in particolare una professionalità complessa come il DSGA .
Vanno superati i cronici ritardi nell’assegnazione delle risorse che arrivano mediamente con un anno di ritardo. Va contenuta al minimo l’ingerenza esterna delle OO.SS. territoriali.
Tra i vizi ancora duri a morire , la contrapposizione fortemente ideologica tra RSU e Dirigente Scolastico. Tale contrapposizione, spesso molto accesa negli uni e negli altri, porta all’irrigidimento delle posizioni, al muro contro muro che a volte nemmeno i tentativi di conciliazione in sede regionale riescono a risolvere.
Non bisogna mai perdere di vista che il Dirigente deve rappresentare l’interesse generale della scuola mentre la RSU , rappresentando gli interessi dei lavoratori che l’hanno eletta, deve cercare punti d’incontro e di mediazione, compatibili con l’interesse generale.
Ognuno deve stare dentro ruoli e funzioni che il CCNL gli ha assegnato.
Quando c’è confusione o peggio scambio dei ruoli tra Dirigente e RSU, la contrattazione diventa mercato, strumento inservibile per far funzionare al meglio la scuola.
Ci auguriamo che vizi e difetti vengano via via superati, introducendo maggiore trasparenza e coinvolgendo di più i lavoratori, non solo al momento delle elezioni.
Pippo Frisone