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ScuolaOggi: Scuole pubbliche senza soldi... addirittura per il funzionamento ordinario!

Non era mai successo. Non era mai successo nella storia della scuola italiana che venissero a mancare agli istituti scolastici i finanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo, la cosiddetta “dotazione ordinaria

04/02/2009
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ScuolaOggi

di Gianni Gandola

Non era mai successo. Non era mai successo nella storia della scuola italiana che venissero a mancare agli istituti scolastici i finanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo, la cosiddetta “dotazione ordinaria”. Si tratta, per i non addetti ai lavori, dei soldi che servono per le spese di ordinaria gestione (dalle fotocopie al materiale di cancelleria, alle spese telefoniche non coperte dai Comuni, al materiale di pulizia, ecc.). In pratica di ciò che serve alle scuole per poter funzionare decentemente.

Ora, è bene ricordare che la dotazione ordinaria ha sempre costituito in passato una fonte di entrata certa. Sicuramente non molto consistente (per una scuola primaria con oltre 700 alunni ammontava, negli ultimi anni, più o meno, attorno ai 7-8.000 euro), quasi sempre insufficiente rispetto ai bisogni delle scuole, ma certa. E’ su questa base, soprattutto, che viene impostato il Programma annuale, vale a dire il bilancio della scuola.

Il comma 7, art. 2 del D.I. 44/2001 infatti recita testualmente ”Ai fini della tempestiva elaborazione del programma l'ufficio scolastico regionale provvede a comunicare alle istituzioni scolastiche, anche sulla base dei finanziamenti assegnati per i precedenti esercizi, una dotazione certa di risorse finanziarie, fatte salve le eventuali integrazioni conseguenti all'approvazione della legge di bilancio dello Stato”.

Questa volta invece, in una nota del Miur (la nota Prot. A00DGPFB 539 del 26 gennaio 2009, che riguarda tra l’altro un altro argomento, le ore eccedenti relative alle attività complementari di educazione fisica), si dice testualmente: “Per quanto riguarda le assegnazioni relative alle spese di funzionamento e, più in generale, a quelle per le quali si è fatto riserva di ulteriori comunicazioni, sono ancora in atto le procedure per il reperimento delle necessarie risorse. Le istituzioni scolastiche, pertanto, sono invitate a procedere – ove non abbiano già provveduto – alla predisposizione del Programma annuale 2009, fermo restando che eventuali ulteriori assegnazioni costituiranno oggetto di variazione ai sensi dell’art. 6 del D.I. 44/2001.”.

Si dice insomma alle scuole di fare lo stesso il Programma annuale senza i fondi per il funzionamento. Qualora e se (eventualmente) il MIUR comunicherà “ulteriori assegnazioni”, allora le scuole procederanno a fare variazioni di bilancio (sic).

Questo lascia francamente sconcertati. Già la situazione finanziaria delle scuole è in forte sofferenza, come viene ormai evidenziato da più parti (dal documento dei Dsga di Piacenza pubblicato su Scuolaoggi alla Flc Cgil), se poi vengono a mancare pure i fondi del funzionamento didattico e amministrativo per gli istituti - soprattutto per le scuole di base - è un problema serio.

Se poi si pensa che questo va ad aggiungersi al problema ormai cronico degli oneri per le supplenze il quadro è drammatico. Come avviene ormai da anni, il MIUR e il Tesoro non mandano agli istituti i fondi per pagare le supplenze conferite, mettendo in crisi le scuole (non chiamare più i supplenti dividendo le classi? chiamarli senza avere la certezza di poter poi sostenere la spesa? sospendere almeno in parte il servizio? e i pagamenti già effettuati, quando verranno rimborsati alle scuole?).

Ricordiamo a questo proposito che già alcuni anni fa il Coordinamento dei dirigenti scolastici Cgil-Cisl della provincia di Milano aveva denunciato la gravità di questo problema che crea serie difficoltà al funzionamento delle scuole con una serie di iniziative (delegazione di dirigenti scolastici dal prefetto di Milano, diffusione di volantini in occasione di una conferenza di servizio con il min. Fioroni, ecc.). E' prevedibile (e auspicabile) che anche adesso, a maggior ragione, si esprima la protesta e la legittima reazione delle scuole.

Ma se ancora non fosse abbastanza, per le scuole primarie milanesi la situazione finanziaria è ulteriormente aggravata dalle inadempienze del Comune. Non sono ancora pervenuti infatti alle scuole i contributi per l’assistenza agli alunni disabili, i fondi per il materiale di cancelleria, i contributi relativi alla convenzione sulle funzioni miste (collaboratori scolastici) e questo rende ancora più drammatica la situazione finanziaria degli istituti che rischiano realmente il collasso.

Questa dunque è la situazione in cui si trovano le scuole pubbliche. Forse qualcuno si è dimenticato che si tratta di scuole dello Stato, di un servizio pubblico fondamentale che deve poter garantire un diritto altrettanto fondamentale quale il diritto allo studio e all’istruzione.

Gianni Gandola