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ScuolaOggi: Semplificazione, e se cominciassimo dalla scuola?

di Pippo Frisone

02/04/2008
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ScuolaOggi

Il candidato del PD Walter Veltroni, preannuncia nella prima seduta del Consiglio dei Ministri, in caso di vittoria alle prossime elezioni, un ddl col quale cancellerà 5.000 delle 25.000 leggi attualmente in vigore nel nostro ordinamento legislativo.

Bene! Era ora. Ma da dove cominciare ? E se cominciassimo proprio dalla scuola?

Le leggi che si occupano di istruzione e che a vario titolo sono ancora richiamate nel cosiddetto ordinamento scolastico sono circa 300 !

Si , perché la situazione in cui versa oggi l’istruzione , tra norme costituzionali ,ordinarie, concorrenti e regionali è un vero e proprio “ginepraio”.

Un ginepraio che nemmeno la Corte Costituzionale, continuamente tirata in ballo ( organici, finanziamenti alle paritarie …) a volte riesce a districare.

Non tanto tempo fa si parlava , non a caso, di ” giungla legislativa”.

Ecco la scuola italiana è tutta dentro questa giungla !

Vogliamo fare un esempio….L’annuale decreto interministeriale sugli organici, materia questa riservata al legislatore…

Ebbene, il decreto, per poter essere formalmente giustificato nelle sue premesse, richiama (visto)

ben trentuno, diconsi trentuno, norme di legge,decreti legislativi,testi unici, regolamenti, decreti ministeriali e circolari…per complessive cinque pagine !

Allegati al decreto poi ci sono delle tabelle di assegnazione degli organici alle diverse Regioni, decisi centralmente dal Ministro, sulla base di previsioni di iscrizioni di alunni che non hanno mai avuto riscontro coi dati reali!

Quella degli organici è la cartina di tornasole del malfunzionamento della macchina burocratica che maldestramente vuol coniugare razionalizzazione delle risorse e funzionalità del sistema con le esigenze dell’utenza . Il risultato è, da alcuni anni a questa parte, sia col centro-destra sia col centro-sinistra, una politica di tagli delle risorse che si traduce in un malessere diffuso che scontenta tutti!!

Basterebbe puntare di più sulla responsabilità dei dirigenti a tutti i livelli, a partire dalle singole scuole, dall’ufficio scolastico provinciale a quello regionale!

E’ a livello di territorio e di scuola che le risorse vanno quantificate e definite e non rovesciate dall’alto in basso !

Bisogna dare alle scuole, autonomia vera e risorse adeguate, altrimenti è un cane che si morde la coda.

Dagli organici al reclutamento è più che mai necessaria una gigantesca opera di disboscamento delle centinaia di norme e regolamenti che da un lato mortificano l’autonomia e il ruolo dei dirigenti scolastici e dall’altro appesantiscono la funzionalità e l’efficienza dell’intero sistema scolastico!

Due riforme scolastiche negli ultimi dieci anni , avviate, mancate o sospese e poi piccola manutenzione, sul tempo pieno, sui tecnici e professionali, sugli esami di stato e per finire sui debiti formativi !

Semplifichiamo pure partendo dalla scuola ma una volta tanto evitiamo il muro contro muro, aprendo in questa campagna elettorale un confronto franco e leale che fin qui è mancato sul nostro sistema d’istruzione . La scuola è ahinoi! la grande assente nel dibattito politico-elettorale attuale!

Non è nemmeno accettabile che ad ogni cambio di governo si metta mano al sistema scolastico.

Così facendo si rischia l’impazzimento di chi ci studia e lavora .

La riforma della scuola va ricondotta nell’alveo delle grandi riforme istituzionali, tra quelle super partes, in quanto giudichiamo l’istruzione e la formazione ben più importanti d’una riforma del “porcellum elettorale” !