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ScuolaOggi: Spesa supplenze, ci mancavano solo i CUB!

Già il ministro Fioroni, nell’incontro con i sindacati scuola della Lombardia aveva fatto qualche infelice allusione al fatto che i dirigenti scolastici avrebbero speso troppo per le supplenze. Ora sono i Comitati unitari di base della scuola che ritornano sull’argomento

25/04/2007
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ScuolaOggi

SPESA SUPPLENZE: CI MANCAVANO SOLO I C.U.B...!

Già il ministro Fioroni, nell’incontro con i sindacati scuola della Lombardia aveva fatto qualche infelice allusione al fatto che i dirigenti scolastici avrebbero speso troppo per le supplenze. Ora sono i Comitati unitari di base della scuola che ritornano sull’argomento. “Se l’amministrazione ha ragione di ritenere che vi sono dirigenti scolastici che assumono precari quando non ve n’è la necessità, è suo diritto e dovere sanzionarli”. Così pare abbiano sentenziato i CUB in un loro comunicato. Ci chiediamo dove vivono questi signori e che conoscenza reale abbiano del problema.

Da anni ormai i dirigenti scolastici sono sollecitati (sin troppo!) dalle varie finanziarie a contenere la spesa per supplenze. E infatti così è, almeno per la realtà milanese. E’ bene che sia chiaro una volta per tutte che, nella realtà quotidiana della scuola (non in quella immaginaria o virtuale), i dirigenti scolastici sentono perfettamente questa responsabilità e che prima di nominare un supplente ci pensano ben due volte. Se non altro per il fatto, appunto, di essere chiamati direttamente a risponderne. In questi anni nelle scuole milanesi sulle supplenze temporanee cosiddette “brevi” si è visto (e si vede) di tutto: i dirigenti, come è stato opportunamente rilevato su questo giornale, prima fanno ricorso a tutte le risorse interne possibili, utilizzando le ore di contemporaneità dei docenti, le ore di disponibilità, a volte affidando le classi ai docenti di sostegno o a quelli di religione… e, se non basta, dividendo le classi senza insegnante titolare e inserendo gli alunni in altre sezioni. Tutto questo pur di evitare la nomina di un supplente, per le assenze di qualche giorno. Qualcuno si è persino spinto a provare ad estendere la normativa prevista per la scuola secondaria (si nomina solo dopo i quindici giorni di assenza) alla scuola primaria.

Ci si è mai chiesti, tra l’altro, cosa comporta tutto ciò sul piano della qualità del servizio e del diritto degli alunni all’apprendimento? Alunni che nell'arco di una giornata - e per più giorni - vedono l’alternarsi di tre-quattro docenti diversi in classe o che vengono continuamente messi in altre classi, aumentandone il numero… Che razza di scuola è mai questa?

Possono star certi i CUB (e con loro il ministro Fioroni) che i dirigenti scolastici in questi anni non hanno peccato per eccesso. Semmai per difetto. Non credo proprio, come paventano i CUB nel loro furore iconoclasta contro i dirigenti scolastici, che questi abbiano “largheggiato nelle supplenze”. Anzi.
Ma il problema non è questo, o almeno non è tanto questo: si possono fare i salti mortali per contenere le supplenze brevi di qualche giorno, ma basta una manciata di maternità, congedi parentali, malattie che si protraggono nel tempo (assenze che, a rigore, brevi non sono, avendo la durata di qualche mese) che la spesa per le supplenze schizza inevitabilmente verso l’alto. E su queste tipologie di supplenze non è possibile non nominare un supplente, la scelta è obbligata (lo sanno i CUB?).

Tanto per capirci: una scuola di medie dimensioni come la mia (due plessi di scuola elementare, un CTP, una sezione di scuola speciale) ha speso per le supplenze in soli tre mesi, da gennaio a marzo, 30.311 euro (che con l’Irpef e i contributi vari diventano ben 55.705 euro). Siamo già oltre l’assegnazione di base annua prevista dal decreto ministeriale 21/2007 (43.100 euro!). Ma se si va ad analizzare questa somma totale, si scopre che 3.338 euro sono per le supplenze di pochi giorni, 26.972 per le supplenze lunghe, maternità, ecc. (al netto dei contributi)!

Per questo le associazioni delle scuole autonome e i dirigenti scolastici da tempo insistono su un punto: scorporare dalla spesa per le supplenze brevi, a carico della scuola, le supplenze che brevi non sono (maternità, supplenze di qualche mese) e mettere queste ultime a carico del Tesoro.
Se poi ci fosse (finalmente) l’organico funzionale e ogni scuola avesse a disposizione due-tre docenti in più, forse si risolverebbe definitivamente o quasi anche il problema delle sostituzioni del personale assente, almeno per le assenze brevi.

Sta di fatto che molti istituti hanno esaurito il budget loro assegnato e non hanno più disponibilità di cassa (hanno utilizzato cioè, per pagare gli stipendi ai supplenti, tutti i soldi che avevano sul conto corrente bancario, destinati ad altri scopi). Quindi non saranno più in grado fra un po’ – se non interverrà un provvedimento urgente del governo – di pagare i supplenti. Ora, non è in discussione qui il diritto del personale precario alla retribuzione per il lavoro svolto. Il problema è che i dirigenti scolastici non sono o saranno più nella condizione di provvedere. Inevitabili allora i ricorsi dei precari, sostenuti in questo dai sindacati, e le forme di protesta. Che il Ministero se ne renda conto e che faccia i passi necessari per evitare questo assurdo contenzioso. I dirigenti scolastici sono solo in prima linea nel tentativo di fare il loro lavoro nel modo migliore, vale a dire garantire il funzionamento del servizio scolastico. Altro che largheggiatori irresponsabili e spendaccioni!

Gianni Gandola