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ScuolaOggi: Storie d’amore e di tatto

di Aristarco Ammazzacaffè

11/12/2007
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ScuolaOggi

Amo la gente precisa, minuziosa e documentata. Maxime quando a questa dote si
accompagna èsprit de finesse. Per dire.
L’esemplare più gagliardo l’ho trovato recentemente nell’Autore di una nota dell’Amministrazione che non citerò, perché non si pensi.
Ebbene, il Nostro – chiamatelo così – per comunicare ai Dirigenti regionali un normale messaggio sui debiti scolastici ( “Bisogna effettuarne il recupero”), sente giustamente il bisogno di ricordare loro l'alfa e l'omega (o la rava e la fava, a piacere) che essi, tra l'altro, conoscono perfettamente. E che Lui, in perfetta buona fede, crede di no.
E cioè che, al riguardo, c’è un Decreto, n. 80 del 3 ottobre 2007, che detta norma che
guai a prescinderne; e addirittura una Legge, la n. 20 del 14 gennaio 1994 - con tanto di articolo ad hoc e comma e lettera - che non si può tralasciare. E, in più, una OM recente, la n. 92 con data annessa, in cui c’è dell’altro ancora. E che non facciano i furbi.

A me, fa impazzire la gente che comunica in questo modo; e la invidio. E mi dico:
perché non sono anch’io così? E ringrazio il cielo.
Anche perché, persone siffatte sono anche altro. Talvolta sono anche ministri. Pensate.
Per esempio, l’Autore della nota prima richiamata – che ho avuto modo di ascoltare anche di persona (in verità, quando l'hai davanti, è tutto un’altra cosa : pare sempre sul ring) – tempo fa, a Milano, parlando della penosa situazione finanziaria delle nostre scuole, sfornò dati talmente analitici e minuziosi da sembrare veri. Ne ebbe per almeno mezz’ora.
Poi, rivolto ai Presidi ai quali era destinata la comunicazione, disse in modo chiaro - e forse anche tondo – che i responsabili erano loro, i Presidi, e soltanto loro. Quando uno dice: il tatto.
Nessuno allora lì per lì se la prese. Per choc diffuso, penso. E poi perché i suoi fans (che ce n’é sempre comunque: rassegniamoci) ci trovarono addirittura da applaudirlo.
Solo un preside – tra l’altro una persona mitissima - gli voleva saltare addosso e pestargli un occhio (almeno).
In ogni caso, anche in quella circostanza, si mostrò, come ho detto, ammirevolmente minuzioso e documentato. E anche altro, se è per questo.

Sulla finezza della persona, però, ho ricordi vaghi.
Ne ho invece di netti su quella di cui ha dato prova nella nota prima citata.
Praticamente, dice ai Dirigenti Regionali - perché lo riferiscano ai Dirigenti di istituto - che, se sui debiti non si impegneranno, sappiano, sempre i presidi, che
è prevista per loro, nell’ordine
a. “la valutazione” dell’operato, a cui di certo non sfuggiranno;
b. “la retribuzione di risultato” che, se del caso, li penalizzerà;
c. “la revoca dell’incarico” che li manderà a casa (Gesù Maria! Questa no!).
Ovviamente, “a norma dell’art. 5 del D.L.vo n. 286 de999 e dell’art. 20 del CCNL
sottoscritto l’11 aprile 2006”.
Proprio così! Fatevene una ragione.

Su questo passaggio però devo chiarire la mia.
Certo, la precisione delle citazioni è sbalorditiva; la precisione nell’elencare,
addirittura esemplare. Ma quello che colpisce – letteralmente – è l’eleganza e la
finezza del tratto. Praticamente, minacce.
Insomma, un vero signore. Se volete, un gentleman. Che parla con stile come lui solo
sa e prende le persone con le argomentazioni giuste e li coinvolge anche. Più, se possibile, che un caporale vecchio stampo i soldati di leva. Molto di più. Figuratevi!
Non c’è paragone.
Perciò penso che il Nostro, alla Pubblica Istruzione è sprecato; e che meriti in tempi brevi i riconoscimenti che a ragione gli spettano. E, quindi, incarichi in settori d’altro e ben diverso livello, se proprio.
I Presidi - ma anche gli altri, volendo - farebbero per questo volentieri la loro parte.
Penso anche di più.
C’è da rassicurarlo.

PS. Quanto al nome del Nostro, neanche sotto tortura.
Non è bello mettersi in mostra e cercare a tutti i costi di far bella figura.